17. La forma finora
impiegata per le predizioni ne fa degli autentici enigmi, spesso
indecifrabili. Questa forma misteriosa e cabalistica, di cui Nostradamus
ci offre il genere più completo, conferisce a tali predizioni un certo
prestigio agli occhi del volgo, il quale dà a esse tanto più valore,
quanto più incomprensibili sono. Per la loro ambiguità esse si prestano
alle più diverse interpretazioni; cosicché, secondo il senso attribuito a
certe parole allegoriche o convenzionali, secondo il modo attraverso
cui si effettua il calcolo bizzarramente complicato delle date, e con un
po' di buona volontà, vi si trova quasi tutto ciò che si vuole.
Comunque sia, bisogna convenire che alcune predizioni hanno un
carattere serio e confondono con la loro veridicità. È probabile che, un
tempo, questa forma velata abbia avuto la sua ragion d'essere e anche
la sua necessità.
Al giorno d'oggi le circostanze non sono
più le stesse; il positivismo del secolo mal si adatterebbe al
linguaggio sibillino. Perciò, le predizioni dei giorni nostri non
ostentano più quelle strane forme di linguaggio; le predizioni che fanno
gli Spiriti non hanno niente di mistico; essi parlano usando il
linguaggio di tutti, come avrebbero fatto da vivi, poiché non hanno
cessato di appartenere all'umanità; ci avvertano delle cose future,
personali o generali, quando ciò può essere utile e nella misura della
perspicacia di cui sono dotati, proprio come farebbero dei consiglieri o
degli amici. Le loro previsioni, dunque, sono degli avvertimenti — che
nulla tolgono al libero arbitrio — piuttosto che delle predizioni
propriamente dette, che implicherebbero una fatalità assoluta. La loro
opinione, inoltre, è quasi sempre motivata, perché essi non vogliono che
l'uomo annulli la sua ragione sotto una fede cieca e desiderano ch'egli
ne consideri l'esattezza.