61. Qual è allora l'utilità
di queste manifestazioni o, se si preferisce, di questa rivelazione, dal
momento che gli Spiriti non ne sanno più di noi, oppure se non dicono
tutto ciò che sanno?
Prima di tutto, come abbiamo già detto,
essi si rifiutano di darci ciò che noi possiamo acquisire per mezzo del
lavoro. In secondo luogo, ci sono cose che non è loro permesso di
rivelare, perché il nostro grado di avanzamento non lo ammette. Ma,
questo a parte, le condizioni della loro nuova esistenza allargano il
cerchio delle loro percezioni. Essi vedono ora ciò che sulla Terra non
vedevano; affrancati dagli ostacoli della materia, liberati dagli
affanni della vita corporale, essi giudicano le cose da un punto di
vista più elevato e, pertanto, più sano; la loro perspicacia abbraccia
un orizzonte più vasto. Comprendono i loro errori, rettificano le loro
idee e si sbarazzano dei pregiudizi umani.
È in questo che
consiste la superiorità degli Spiriti, in relazione alla umanità
corporea, ed è per questo che i loro consigli possono essere, tenuto
conto del loro grado di avanzamento, più giudiziosi e più disinteressati
dei consigli degli incarnati. L'ambiente nel quale essi si trovano
permette loro, inoltre, di iniziarci alle cose della vita futura, che
noi ignoriamo e che non possiamo apprendere nell'ambiente in cui ci
troviamo. Finora l'uomo aveva soltanto formulato delle ipotesi sul suo
futuro. Ecco perché le sue credenze su questo punto sono state suddivise
in sistemi tanto numerosi e tanto divergenti, dal nichilismo fino alle
fantastiche concezioni dell'inferno e del paradiso. Oggi, sono i
testimoni oculari, gli interpreti stessi della vita d'oltretomba che
vengono a riferirci che cosa accade. E sono i soli che possano farlo. Queste
manifestazioni sono dunque servite a farci conoscere il mondo
invisibile che ci circonda, e che noi non sospettavamo neppure. E già
questa sola conoscenza sarebbe d'una importanza capitale, quand'anche
supponessimo che gli Spiriti non fossero capaci di insegnarci niente di
più.
Se andaste in un paese a voi sconosciuto, rifiutereste
le indicazioni del più umile contadino in cui potreste imbattervi?
Rifiutereste di interrogarlo sulle condizioni della strada, solo perché
non è che un contadino? Voi, certamente, non vi attenderete da lui
chiarimenti di elevatissima portata, ma uno come lui potrà, su certi
punti, informarvi nella sua sfera meglio di uno scienziato che non
conoscesse il paese. Voi trarrete, dalle sue indicazioni, conclusioni
che lui stesso non saprebbe trarre, ma sarà pur sempre stato uno
strumento utile per le vostre osservazioni; non foss'altro, egli è
servito a farvi conoscere i costumi dei contadini. La stessa cosa
avviene per quanto riguarda i rapporti con gli Spiriti, dove anche il
più piccolo può servire a farci apprendere qualche cosa.