LA GENESI, I miracoli e le predizioni secondo lo Spiritismo

Allan Kardec

Torna al menu
9. Mosè condivideva evidentemente le credenze più primitive sulla cosmogonia. Come gli uomini del suo tempo, egli credeva alla solidità della volta celeste e a serbatoi per le acque, situati nella parte al di sopra della volta. Questo pensiero è espresso senza allegorie né ambiguità in questo passo (versetto 6 e seguenti): "Dio disse: Che il firmamento sia fatto in mezzo alle acque, e che separi le acque dalle acque. Dio fece il firmamento e separò le acque che erano al di sotto del firmamento da quelle che erano al di sopra del firmamento" (vedere cap. V, "Antichi e moderni sistemi del mondo", nn. 3-5).

Un'antica credenza faceva considerare l'acqua come il principio, come l'elemento generatore primitivo; per questo Mosè non parla della creazione delle acque, che sembra fossero già esistite. "Le tenebre coprivano l'abisso", cioè le profondità dello spazio, che la mente immaginava vagamente occupato dalle acque e immerso nelle tenebre, prima della creazione della luce. Ecco perché Mosè disse: "Lo Spirito di Dio era portato (o planava) sulle acque". Poiché si riteneva che la Terra si fosse formata in mezzo alle acque, occorreva isolarla. Si suppose, dunque, che Dio avesse fatto il firmamento, costituito da una volta solida, per separare le acque che stavano in alto da quelle che erano sulla Terra.

Per comprendere certe parti della Genesi, bisogna necessariamente porsi dal punto di vista delle idee cosmogoniche del tempo, di cui essa è il riflesso.