LA GENESI, I miracoli e le predizioni secondo lo Spiritismo

Allan Kardec

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I soli e i pianeti


20. Orbene, successe che in un punto dell'universo, sperduto fra le miriadi di mondi, la materia cosmica si condensò sotto forma di una immensa nebulosa. Questa nebulosa era animata dalle leggi universali che reggono la materia; in virtù di queste leggi e soprattutto della forza molecolare d'attrazione, essa prese la forma di uno sferoide, la sola forma che una massa di materia isolata nello spazio possa primitivamente prendere.

Il movimento circolare, prodotto dalla gravitazione rigorosamente uguale di tutte le zone molecolari verso il centro, modificò ben presto la sfera primitiva per condurla, di movimento in movimento, verso la forma lenticolare. Stiamo parlando dell'insieme della nebulosa.

21. Nuove forme sorsero, in seguito, da questo moto di rotazione: la forza centripeta e la forza centrifuga; la prima tende a riunire tutte le parti al centro, la seconda tende ad allontanarle. Ora, accelerandosi il movimento nella misura in cui la nebulosa si condensa, e aumentando il suo raggio nella misura in cui essa si avvicina alla forma lenticolare, la forza centrifuga, incessantemente sviluppata dalle sue due cause, ben presto predominò sull'attrazione centrale.

Allo stesso modo che un movimento troppo veloce della fionda ne spezza la corda e ne lancia lontano il proiettile, così la predominanza della forza centrifuga distaccò il cerchio equatoriale della nebulosa, e da quell'anello si formò una nuova massa, isolata dalla prima, ma tuttavia sottoposta al suo dominio. Questa massa ha conservato il suo movimento equatoriale che, modificato, diviene il suo movimento di traslazione attorno all'astro solare. Inoltre, il suo nuovo stato le dà un movimento di rotazione attorno al suo proprio centro.

22. La nebulosa generatrice, che ha dato origine a questo nuovo mondo, si è condensata e ha ripreso la forma sferica. Ma poiché il calore primitivo, sviluppato dai suoi diversi movimenti, non si attenua che con una estrema lentezza, il fenomeno che abbiamo appena descritto si riprodurrà spesso e durante un lungo periodo, finché questa nebulosa non sarà divenuta densa e abbastanza solida da opporre un'efficace resistenza alle modificazioni di forma, che il suo movimento di rotazione le imprime successivamente.

La nebulosa quindi non avrà dato origine a un solo astro, ma a centinaia di mondi distaccatisi dal focolaio centrale, da essa generati secondo il modo di formazione più sopra menzionato. Ora, ciascuno di questi mondi, investito come il mondo primitivo dalle forze naturali che presiedono alla creazione degli universi, genererà in seguito nuovi globi che d'ora in avanti graviteranno intorno a lui, come esso gravita unitamente ai suoi fratelli intorno al focolaio della loro esistenza e della loro vita. Ciascuno di questi mondi sarà un sole, centro di un sistema di pianeti distaccatisi in seguito dal suo equatore. Questi pianeti riceveranno una vita speciale, particolare, benché dipendente dal loro astro generatore.

23. I pianeti sono dunque formati da masse di materia condensata, ma non ancora solidificata, che si sono staccate dalla massa centrale per l'azione della forza centrifuga, e che, in virtù delle leggi di movimento, prendono la forma sferoidale più o meno ellittica, a seconda del grado di fluidità che tali masse hanno conservato. Uno di questi pianeti sarà la Terra che, prima di essersi raffreddata e rivestita di una crosta solida, darà origine alla Luna attraverso il medesimo modo di formazione astrale cui essa deve la sua stessa esistenza. La Terra, ormai iscritta nel libro della vita, è la culla di creature la cui fragilità si trova sotto l'ala protettrice della divina Provvidenza, ed è la novella corda posta sull'arpa infinita, che deve vibrare, nel luogo che occupa, nel concerto universale dei mondi.