Ossessioni e possessioni
45.
Gli Spiriti malvagi pullulano attorno alla Terra, a seguito
dell'inferiorità morale dei suoi abitanti. L'azione malefica di questi
Spiriti fa parte dei flagelli ai quali è esposta l'umanità sulla Terra.
L'ossessione, che è uno degli effetti di questa azione, come le malattie
e tutte le tribolazioni della vita, deve dunque essere considerata come
una prova o una espiazione, e come tale accettata.
L'ossessione è l'azione persistente che un cattivo Spirito esercita su
un individuo. Essa presenta caratteri molto differenti, che vanno dalla
semplice influenza morale senza sensibili segni esteriori, fino al
perturbamento completo dell'organismo e delle facoltà mentali. Essa
annulla tutte le facoltà medianiche; nella medianità auditiva e
psicografica, l'ossessione si traduce con l'ostinazione di uno Spirito a
manifestarsi, con l'esclusione di qualsiasi altro.
46. Come
le infermità sono il risultato di imperfezioni fisiche, le quali
rendono il corpo accessibile a influenze perniciose esterne, così
l'ossessione è sempre il risultato di una imperfezione morale, che apre
un varco a un cattivo Spirito. A una causa fisica viene opposta una
forza fisica; a una causa morale bisogna opporre una forza morale. Per
preservarsi dalle malattie, si fortifica il corpo; per garantirsi
dall'ossessione, bisogna fortificare l'anima. Da qui la necessità, per
l'ossesso, di impegnarsi per il proprio miglioramento, il che è
sufficiente il più delle volte per liberarlo dell'ossessore, senza dover
ricorrere a persone estranee. Tale aiuto esterno diviene necessario
quando l'ossessione degenera in soggiogamento e in possessione, perché
in tal caso il paziente perde, talvolta; la sua volontà e il suo libero
arbitrio.
L'ossessione è quasi sempre il risultato di una
vendetta esercitata da uno Spirito. Molto spesso essa ha la sua origine
nei rapporti che l'ossesso ha avuto con lui in una precedente esistenza.
Nei casi di ossessione grave, l'ossesso è come avviluppato e
impregnato di un fluido pernicioso, che neutralizza l'azione dei fluidi
salutari e li respinge. È da questo fluido che bisogna liberarlo.
Orbene, un cattivo fluido non può essere respinto da un altrettanto
cattivo fluido. Con un'azione identica a quella del medium guaritore nei
casi di malattia, bisogna espellere il fluido malvagio con l'aiuto di un fluido migliore.
Questa è l'azione meccanica, che però non sempre è sufficiente. Bisogna anche, e soprattutto, agire sull'essere intelligente, al quale è necessario avere il diritto di parlare con autorità, e questa autorità è data soltanto dalla superiorità morale: più questa è grande, più grande è l'autorità.
Ma questo non è ancora tutto. Per assicurare la liberazione della
vittima, bisogna far sì che lo Spirito perverso rinunci ai suoi malvagi
disegni; bisogna far sì che nasca in lui il pentimento e il desiderio
del bene, con l'aiuto di istruzioni abilmente impartite durante
evocazioni particolari, fatte con l'obbiettivo di dargli un'educazione
morale. Si può allora avere la dolce soddisfazione di liberare un
incarnato e di convertire uno Spirito imperfetto.
Il compito è
reso più facile quando l'ossesso, comprendendo la sua situazione,
apporta il contributo della sua volontà e della sua preghiera. Non è
così quando l'ossesso, sedotto dallo Spirito ingannatore, si fa delle
illusioni sulle qualità del suo dominatore e si compiace della erronea
situazione in cui quest'ultimo l'ha sprofondato; in questo caso,
infatti, lungi dall'assecondare ogni assistenza, egli la rifiuta del
tutto. È questo il caso della fascinazione, che è sempre più ribelle del
più violento dei soggiogamenti (Il libro dei Medium, cap. XXIII).
In tutti gli episodi di ossessione, la preghiera resta il più potente aiuto per agire contro lo Spirito ossessore.
47.
Nell'ossessione, lo Spirito agisce esteriormente con l'aiuto del suo
perispirito, ch'egli identifica con quello dell'incarnato. Questi allora
si trova come avviluppato in una rete e costretto ad agire contro la
sua volontà.
Nelle possessione, invece di agire
esteriormente, lo Spirito libero si sostituisce, per così dire, allo
Spirito incarnato; prende domicilio nel suo corpo, senza tuttavia che
questo lo abbandoni definitivamente, cosa che non può avvenire se non
alla morte. La possessione è dunque sempre temporanea e intermittente,
perché uno Spirito disincarnato non può prendere definitivamente il
posto e il corpo di uno Spirito incarnato, dato che l'unione molecolare
del perispirito e del corpo non può effettuarsi che al momento della
concezione (cap. XI n. 18).
Lo Spirito, in momentaneo
possesso del corpo dell'incarnato, se ne serve come se fosse il suo
proprio; parla con la sua bocca, vede con i suoi occhi, agisce con le
sue braccia, come farebbe se fosse vivo. Tutto ciò non è come nella
medianità parlante, dove lo Spirito incarnato parla trasmettendo il
pensiero d'uno Spirito disincarnato. Nel caso della possessione è
proprio quest'ultimo che parla e che agisce; e se lo si è conosciuto da
vivo, lo si riconoscerà dal suo linguaggio, dalla sua voce, dai suoi
gesti e perfino dall'espressione della sua fisionomia.
48.
L'ossessione è sempre l'azione d'uno Spirito malevolo. La possessione
può essere, invece, anche l'azione di uno Spirito buono che vuole
parlare e che, per fare più impressione sui suoi ascoltatori, prende in prestito il
corpo di un incarnato, che questo gli presta volontariamente come si
presta il proprio abito. Questo accade senza alcun turbamento né
disagio: durante questo tempo lo Spirito incarnato si trova in libertà
come nello stato di emancipazione e il più delle volte rimane a fianco
del suo sostituto per ascoltarlo.
Quando lo Spirito
possessore è malvagio, le cose vanno ben altrimenti. Egli non prende
affatto in prestito il corpo, se ne impadronisce, qualora il
proprietario non abbia la forza morale per resistergli.
Egli agisce così per cattiveria nei confronti di questo, che tortura e
martirizza in tutte le maniere, fino al punto di volerlo far perire, sia
per strangolamento sia spingendolo nel fuoco o in altri luoghi
pericolosi. Servendosi delle membra e degli organi dell'infelice
paziente, bestemmia e ingiuria, maltrattando coloro che l'attorniano.
Poi si lascia andare a eccentricità e ad atti che hanno tutte le
caratteristiche della pazzia furiosa.
Casi di questo genere,
in gradi diversi d'intensità, sono molto numerosi, e molti casi di
follia non hanno altra causa. Spesso vi si aggiungono disordini
patologici, i quali non ne sono che la conseguenza, e contro i quali i
trattamenti medici sono impotenti fino a quando sussiste la causa
originaria. Lo Spiritismo, facendo conoscere questa fonte, da cui
proviene una parte delle miserie umane, indica il mezzo per rimediarvi.
Questo mezzo consiste nell'agire sull'autore del male, il quale, essendo
un essere intelligente, deve essere trattato con intelligenza. [80]
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[80] Esempi di guarigione dall'ossessione e dalla possessione: Rivista Spiritista, dicembre
1863, pag. 373; - gennaio 1864, pag. 11; - giugno 1864, pag. 168; -
gennaio 1865, pag. 5; - giugno 1865, pag. 172; - febbraio 1866, pag. 38;
- giugno 1867, pag. 174.
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49. L'ossessione
e la possessione sono il più delle volte individuali, ma talvolta sono
epidemiche. Allorché una nube di Spiriti malvagi si abbatte su una
località, è come se una truppa di nemici stesse per invaderla. In questo
caso il numero di individui colpiti può essere considerevole. [81]
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[81] È un'epidemia di questo genere che da alcuni anni infierisce
nel villaggio di Morzine, nella Savoia (si veda la relazione completa di
questa epidemia sulla Rivista Spiritista, dicembre 1862, pag. 353; gennaio, febbraio, aprile e maggio 1863, pp. 1, 33, 101, 133).
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