23. Benché, durante la vita, lo Spirito sia saldamente legato al
corpo per mezzo del perispirito, non ne è così schiavo da non poter
allungare la sua catena e trasportarsi lontano, sia sulla Terra sia su
qualunque punto dello spazio. Lo Spirito è dunque attaccato al suo corpo
se non a malincuore, poiché la sua vita normale è la libertà, mentre la
vita corporale è quella del servo della gleba.
Lo Spirito è
dunque felice di lasciare il suo corpo, come felice è l’uccello che
lascia la sua gabbia. Lo Spirito coglie tutte le occasioni per liberarsi
del corpo e, per questo, approfitta di tutti gli istanti in cui la sua
presenza non è necessaria alla vita di relazione. Si tratta del fenomeno
designato con il nome di emancipazione dell'anima. Tale
fenomeno avviene sempre durante il sonno: tutte le volte che il corpo
riposa e i sensi non sono in attività, lo Spirito si libera (Il libro degli Spiriti, cap. VIII).
In quei momenti, lo Spirito vive della vita spirituale, mentre il
corpo non vive che della vita vegetativa. Si trova cioè quasi nello
stato in cui si troverà dopo la morte; percorre lo spazio, s'intrattiene
con i suoi amici e altri Spiriti, liberi o incarnati come lui.
Il legame fluidico che lo lega al corpo è definitivamente rotto solo
alla morte; la separazione completa ha luogo solo con l'estinzione
assoluta dell'attività del principio vitale. Finché il corpo vive, lo
Spirito, a qualsiasi distanza Si trovi, vi è istantaneamente richiamato
non appena la sua presenza si rende necessaria. Allora egli riprende il
corso della sua vita esteriore di relazione. Talvolta, al risveglio,
conserva, delle sue peregrinazioni, un ricordo, un'immagine più o meno
precisa, che costituisce il sogno. In tutti i casi, ne riporta delle
intuizioni che gli suggeriscono idee e pensieri nuovi, giustificando
così il proverbio: La notte porta consiglio.
In tal modo,
egualmente si spiegano certi fenomeni caratteristici del sonnambulismo
sia naturale sia magnetico, della catalessi, della letargia, dell'estasi
ecc., che altro non sono che le manifestazioni della vita spirituale.
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[65] Esempi di letargia e di catalessi: Rivista Spiritista. “Madame Schwabenhaus”, settembre 1858, pag. 255; - " La giovane catalettica di Svevia" gennaio 1866, pag. 18.
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