LA GENESI, I miracoli e le predizioni secondo lo Spiritismo

Allan Kardec

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14. Dio è sovranamente giusto e buono. La saggezza provvidenziale delle leggi divine si rivela nelle più piccole cose come nelle più grandi, e questa saggezza non permette di dubitare né della Sua giustizia né della Sua bontà.

L'infinito di una qualità esclude la possibilità dell'esistenza d'una qualità contraria che possa sminuire o annullare l'infinito di quella qualità. Un essere infinitamente buono non potrebbe avere la più piccola particella di cattiveria, né l'essere infinitamente malvagio potrebbe avere la più piccola particella di bontà; così come un oggetto non potrebbe dirsi d'un nero assoluto se avesse la più leggera sfumatura di bianco, né potrebbe dirsi d'un bianco assoluto quello che avesse la più piccola traccia di nero.

Dio non potrebbe essere allo stesso tempo buono e cattivo, perché allora, non possedendo né l'una né l'altra di queste qualità al grado supremo, non sarebbe Dio; tutte le cose sarebbero soggette al Suo capriccio, e per nessuna cosa ci sarebbe stabilità. Egli, dunque, non potrebbe che essere o infinitamehte buono o infinitamente malvagio. Ora, siccome le Sue opere testimoniano della Sua saggezza, della Sua bontà e della Sua sollecitudine, bisogna concluderne che, non potendo Egli essere contemporaneamente buono e malvagio senza cessare d'essere Dio, Egli deve essere infinitamente buono.

La sovrana bontà implica la sovrana giustizia. Infatti s'Egli agisse ingiustamente o con parzialità anche in una sola circostanza o verso una sola delle Sue creature, non sarebbe sovranamente giusto e, di conseguenza, non sarebbe sovranamente buono.