36.
Gesù era accusato dai farisei di scacciare i demoni con i demoni. Il
bene ch'egli faceva era, secondo loro, opera di Satana, senza riflettere
che Satana, scacciando sé stesso, avrebbe fatto un atto insensato. È da
notare che già i farisei di quel tempo pretendevano che ogni facoltà
trascendente, per questo motivo considerata soprannaturale, fosse opera
del demonio, poiché, secondo loro, Gesù stesso riceveva da costui il suo
potere. È questo un ulteriore punto di somiglianza con l'epoca attuale,
e questa dottrina è ancora quella che la Chiesa cerca di far prevalere
al giorno d'oggi contro le manifestazioni spiritiste. [82]
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[82] Non tutti i teologi, però, professano opinioni così assolute
sulla dottrina demoniaca. Ecco quella di un ecclesiastico, il cui valore
non potrebbe essere contestato dal clero. Nelle Conferenze sulla religione, di Monsignor Freyssinous, vescovo d'Hermopolis, (torno II , pag. 341; Parigi, 1825), troviamo il passo seguente:
"Se Gesù avesse operato i suoi miracoli grazie al demonio, il
demonio avrebbe dunque lavorato a distruggere il suo stesso dominio e
avrebbe impiegato il suo potere contro sé stesso. In verità, un demonio che cercasse di distruggere il regno del vizio per instaurare quello della virtù, sarebbe un demonio assai strano. Ecco
perché Gesù, per respingere l'assurda accusa dei Giudei, diceva loro:
'Se io opero dei prodigi nel nome del demonio, il demonio è in discordia
con sé stesso; egli, insomma, cerca di distruggersi!' Risposta, questa,
che non consente repliche".
È precisamente il medesimo
argomento che oppongono gli Spiritisti a coloro che attribuiscono al
demonio i buoni consigli che ricevono dagli Spiriti. Il demonio agirebbe
come un ladro professionista che restituisse tutto ciò che ha tubato e
spingesse gli altri ladri a divenire persone oneste.
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