9. Dobbiamo inoltre
considerare che questa percezione non si limita all'estensione, ma che
essa comprende la penetrazione di tutte le cose. Essa è, lo ripetiamo,
una facoltà inerente e proporzionata allo stato di smaterializzazione.
Questa facoltà viene attenuata
dall'incarnazione, ma non ne è completamente annullata, poiché l'anima
non è racchiusa nel corpo come fosse in una scatola. L'incarnato la
possiede, benché sempre a un livello minore di quando è completamente
libero. È questo che conferisce a certi uomini un potere di penetrazione
che manca invece totalmente ad altri, una maggiore giustezza nel colpo
d'occhio morale, una più facile comprensione delle cose extramateriali.
Lo Spirito incarnato non solo percepisce, ma ricorda anche ciò che ha
visto allo stato di Spirito, e questo suo ricordare è come un quadro che
gli si ridisegna nella mente. Nell'incarnazione, egli vede, ma
vagamente e come attraverso un velo; allo stato libero, egli vede e
concepisce chiaramente. Il principio della vista non è al di fuori di lui, ma in lui.
È per questo ch'egli non ha bisogno della nostra luce esteriore.
Attraverso lo sviluppo morale il campo delle idee e dei concetti si
allarga; attraverso la smaterializzazione graduale del perispirito,
questo si purifica di quegli elementi grossolani che alteravano la
delicatezza delle percezioni; per cui diventa facile comprendere come
l'ampliamento di tutte le facoltà accompagni il progresso dello Spirito.