Apparizioni di Gesù dopo la sua morte
56. Maria [Maddalena],
invece, se ne stava fuori vicino al sepolcro a piangere. Mentre
piangeva, si chinò a guardare dentro il sepolcro, ed ecco vide due
angeli, vestiti di bianco, seduti uno a capo e l'altro ai piedi, lì
dov'era stato il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: "Donna, perché
piangi?" Ella rispose loro: "Perché hanno tolto il mio Signore e non so
dove l'abbiano deposto".
Detto questo si voltò indietro e vide Gesù in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Gesù
le disse: "Donna, perché piangi? Chi cerchi?" Ella, pensando che fosse
l'ortolano, gli disse: "Signore, se tu l'hai portato via, dimmi dove
l'hai deposto, e io lo prenderò".
Gesù le disse: "Maria!" Ella, voltatasi, gli disse in ebraico: "Rabbuní!" che
vuol dire: "Maestro!" Gesù le disse: "Non trattenermi, perché non sono
ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli, e di' loro: 'Io salgo
al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro'".
Maria
Maddalena andò ad annunciare ai discepoli che aveva visto il Signore, e
che egli le aveva detto queste cose. (Giovanni 20:11-18)
57.
Due di loro se ne andavano in quello stesso giorno a un villaggio di
nome Emmaus, distante da Gerusalemme sessanta stadi; e parlavano tra di
loro di tutte le cose che erano accadute. Mentre discorrevano e
discutevano insieme, Gesù stesso si avvicinò e cominciò a camminare con
loro. Ma i loro occhi erano impediti a tal punto che non lo riconoscevano. Egli
domandò loro: "Di che discorrete fra di voi lungo il cammino?" Ed essi
si fermarono tutti tristi. Uno dei due, che si chiamava Cleopa, gli
rispose: "Tu solo, tra i forestieri, stando in Gerusalemme, non hai
saputo le cose che vi sono accadute in questi giorni?" Egli disse loro:
"Quali?" Essi gli risposero: "Il fatto di Gesù Nazareno, che era un
profeta potente in opere e in parole davanti a Dio e a tutto il popolo;
come i capi dei sacerdoti e i nostri magistrati lo hanno fatto
condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui
che avrebbe liberato Israele; invece, con tutto ciò, ecco il terzo
giorno da quando sono accadute queste cose. È vero che certe donne tra
di noi ci hanno fatto stupire; andate la mattina di buon'ora al
sepolcro, non hanno trovato il suo corpo, e sono ritornate dicendo di
aver avuto anche una visione di angeli, i quali dicono che egli è vivo.
Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato tutto come
avevano detto le donne; ma lui non lo hanno visto". Allora Gesù disse
loro: "O insensati e lenti di cuore a credere a tutte le cose che i
profeti hanno dette! Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare
nella sua gloria?" E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò
loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano. Quando si furono
avvicinati al villaggio dove andavano, egli fece come se volesse
proseguire. Essi lo trattennero, dicendo: "Rimani con noi, perché si fa
sera e il giorno sta per finire". Ed egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo
diede loro. Allora i loro occhi furono aperti e lo riconobbero; ma egli scomparve alla loro vista.
Ed essi dissero l'uno all'altro: "Non sentivamo forse ardere il
cuore dentro di noi mentr'egli ci parlava per la via e ci spiegava le
Scritture?" E, alzatisi in quello stesso momento, tornarono a
Gerusalemme e trovarono riuniti gli undici e quelli che erano con loro, i
quali dicevano: "Il Signore è veramente risorto ed è apparso a
Simone". Essi pure raccontarono le cose avvenute loro per la via, e
come era stato da loro riconosciuto nello spezzare il pane.
Ora, mentre essi parlavano di queste cose, Gesù stesso comparve in mezzo a loro, e
disse: "Pace a voi!" Ma essi, sconvolti e atterriti, pensavano di
vedere un fantasma. Ed egli disse loro: "Perché siete turbati? E perché
sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi,
perché sono proprio io; toccatemi e guardate; perché un fantasma non ha
carne e ossa come vedete che ho io". E, detto questo, mostrò loro le
mani e i piedi. Ma siccome per la gioia non credevano ancora e si
stupivano, disse loro: "Avete qui qualcosa da mangiare?" Essi gli
porsero un pezzo di pesce arrostito; egli lo prese, e mangiò in loro
presenza.
Poi disse loro: "Queste sono le cose che io vi
dicevo quand'ero ancora con voi: che si dovevano compiere tutte le cose
scritte di me nella legge di Mosè, nei profeti e nei Salmi". Allora aprì
loro la mente per capire le Scritture e disse loro: "Così è scritto,
che il Cristo avrebbe sofferto e sarebbe risorto dai morti il terzo
giorno, e che nel suo nome si sarebbe predicato il ravvedimento per il
perdono dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme. Voi
siete testimoni di queste cose.
Ed ecco io mando su di voi
quello che il Padre mio ha promesso; ma voi, rimanete in questa città,
finché siate rivestiti di potenza dall'alto. (Luca 24:13-49)
58. Or,
Tommaso, detto Didimo, uno dei dodici, non era con loro quando venne
Gesù. Gli altri discepoli dunque gli dissero: "Abbiamo visto il
Signore!" Ma egli disse loro: "Se non vedo sulle sue mani il segno dei
chiodi e se non metto il mio dito nel segno dei chiodi, e se non metto
la mia mano nel suo costato, io non crederò".
Otto giorni dopo, i suoi discepoli erano di nuovo in casa, e Tommaso era con loro. Gesù venne a porte chiuse, e
si presentò in mezzo a loro, e disse: "Pace a voi!" Poi disse a
Tommaso: "Porgi qua il dito e vedi le mie mani; porgi la mano e mettila
nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente". Tommaso gli
rispose: "Signor mio e Dio mio!" Gesù gli disse: "Perché mi hai visto,
tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!"
(Giovanni 20:24-29)
59. Dopo queste cose, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli presso il mar di Tiberiade; e si manifestò in questa maniera.
Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i
figli di Zebedeo e due altri dei suoi discepoli erano insieme. Simon
Pietro disse loro: "Vado a pescare". Essi gli dissero: "Veniamo anche
noi con te". Uscirono e salirono sulla barca; e quella notte non presero
nulla. Quando già era mattina, Gesù si presentò sulla riva; i discepoli però non sapevano che era Gesù. Allora
Gesù disse loro: "Figlioli, avete del pesce?" Gli risposero: "No". Edi
egli disse loro: "Gettate la rete dal lato destro della barca e ne
troverete". Essi dunque la gettarono, e non potevano più tirarla su per
il gran numero di pesci. Allora il discepolo che Gesù amava disse a
Pietro: "È il Signore!" Simon Pietro, udito che era il Signore, si cinse
la veste, perché era nudo, e si gettò in mare. Ma gli altri discepoli
vennero con la barca, perché non erano molto distanti da terra (circa
duecento cubiti), trascinando la rete con i pesci. (Giovanni 21:1-8)
60. Poi li condusse fuori fin presso Betania; e, alzate in alto le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato su nel cielo. Ed essi, adoratolo, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; e stavano sempre nel tempio, benedicendo Dio. (Luca 24:50-53)
61.
Le apparizioni di Gesù dopo la sua morte sono riferite da tutti gli
evangelisti con dettagli circostanziati, i quali non permettono di
dubitare della realtà dei fatti. Esse, d'altronde, si spiegano
perfettamente attraverso le leggi fluidiche e le proprietà del
perispirito e non presentano niente di anomalo rispetto ai fenomeni del
medesimo genere di cui la storia, antica e contemporanea, offre numerosi
esempi, senza escluderne la tangibilità. Se si osservano le circostanze
che hanno accompagnato le diverse apparizioni di Gesù, si riconoscono
in lui, in quei momenti, tutti i caratteri di un essere fluidico. Egli
inaspettatamente appare ed egualmente scompare; è visto da alcuni e non
da altri, sotto apparenze che non lo fanno riconoscere neppure dai suoi
discepoli; si mostra in luoghi inaccessibili dove un corpo carnale non
sarebbe potuto penetrare; anche il suo linguaggio manca di quella
vivacità tipica d'un essere corporeo; egli ha un tono deciso e
sentenzioso, che è peculiarità degli Spiriti che si manifestano in
questo modo; tutti i suoi comportamenti, in una parola, hanno un
qualcosa che non è del mondo terrestre. La sua visione causa sorpresa e,
allo stesso tempo, paura; i suoi discepoli, vedendolo, non gli parlano
con la medesima libertà di prima. Sentono che questo non è più un uomo.
Gesù s'è dunque mostrato con il suo corpo perispiritistico, la qual
cosa spiega perché non è stato visto se non da coloro ai quali egli ha
voluto farsi vedere. Se avesse avuto il suo corpo carnale, sarebbe stato
visto da chiunque, come quando era vivo. I suoi discepoli, ignorando la
causa fondamentale del fenomeno delle apparizioni, non si rendevano
conto di queste particolarità, cui probabilmente non prestavano
attenzione. Vedevano Gesù, lo toccavano, e per loro quello doveva essere
il suo corpo resuscitato (cap. XIV, nn. 14, 35-38).
62.
Allorché l'incredulità respinge tutti i fatti compiuti da Gesù, avendo
tali fatti un'apparenza soprannaturale, e li considera, senza eccezione,
come leggendari, lo Spiritismo dà della maggior parte di questi fatti
una spiegazione naturale. Ne verifica la possibilità, non soltanto con
la teoria delle leggi fluidiche, ma anche attraverso la loro identità
con fatti analoghi prodotti da un'immensità di persone nelle situazioni
più comuni. Poiché questi fatti sono, in certo qual modo di dominio
pubblico, essi non provano nulla, in linea di massima, in relazione alla
natura eccezionale di Gesù. [89]
-------------------------
[89] I numerosi fatti contemporanei di guarigioni, apparizioni, possessioni, doppia vista e altro, che sono riferiti nella Rivista Spiritista, e
rievocati nelle note qui sopra, offrono, finanche nelle circostanze del
dettaglio, un'analogia così sorprendente con quelli riferiti dal
Vangelo, che la somiglianza degli effetti e delle cause resta evidente.
Ci si chiede allora perché il medesimo fatto avrebbe oggi una causa
naturale, e ieri soprannaturale; diabolica secondo alcuni e divina
secondo altri. Se fosse stato possibile metterli qui al confronto gli
uni con gli altri, il raffronto sarebbe stato più facile; ma il loro
numero e gli sviluppi, di cui la maggior parte necessita, non lo hanno
permesso.
-------------------------
63.
Il più grande dei miracoli che Gesù ha compiuto, quello che attesta
veramente la sua superiorità, è la rivoluzione che i suoi insegnamenti
hanno operato nel mondo, nonostante l'esiguità dei suoi mezzi d'azione.
In effetti Gesù, oscuro, povero, nato nella più umile delle
condizioni, presso un piccolo popolo quasi ignorato e senza alcuna
preponderanza né politica né artistica né letteraria, non predica che
per soli tre anni. Durante questo breve spazio di tempo è rinnegato e
perseguitato dai suoi concittadini, calunniato, trattato da impostore. È
obbligato a fuggire per sottrarsi alla lapidazione. È tradito da uno
dei suoi apostoli, rinnegato da un altro, abbandonato da tutti nel
momento in cui cade nelle mani dei suoi nemici. Faceva soltanto del
bene, e ciò non lo poneva al riparo dalla malevolenza che, dagli stessi
servigi ch'egli prestava, traeva i motivi per accusarlo. Condannato al
supplizio riservato ai criminali, egli muore ignorato dal mondo, perché
la storia di quell'epoca, nulla dice al riguardo. [90] Non ha scritto
nulla; tuttavia, grazie a pochi e oscuri uomini come lui, è bastata la
sua parola per rigenerare il mondo. La sua dottrina ha ucciso
l'onnipotente paganesimo ed è diventata la fiaccola della
civilizzazione. Egli aveva contro di sé tutto ciò che può far arrestare
il progresso degli uomini. È per questo che noi diciamo che il trionfo
della sua dottrina è il più grande dei suoi miracoli, nel tempo stesso
che essa dimostra la sua missione divina. Se, al posto di principi
sociali e rigeneratori, fondati sull'avvenire spirituale dell'uomo, egli
non avesse avuto altro da offrire alla posterità che qualche fatto
prodigioso, a stento forse oggi lo si conoscerebbe di nome.
-------------------------
[90] Lo storico ebreo Josèphe è l'unico che ne parli, ma non dice che pochissime cose.
-------------------------