53.
Gesù non fu sollevato. Egli voleva soltanto far sì che gli uomini
comprendessero che l'umanità è soggetta a fallire e che deve sempre
stare in guardia contro le cattive ispirazioni, alle quali la sua
fragile natura la porta a cedere. La tentazione di Gesù è dunque una
raffigurazione simbolica, e bisognerebbe essere ciechi per prenderla
come reale. Come potreste supporre che il Messia, il Verbo di Dio
incarnato, sia stato sottoposto, per un certo tempo, per breve che sia
stato, alle suggestioni del demonio, e che — come è detto nel Vangelo di
Luca — il demonio l'abbia lasciato per un certo tempo? Tutto
ciò porterebbe a pensare che il Cristo sarebbe ancora sottoposto al
potere di questa entità. No. Comprendete meglio gli insegnamenti che vi
sono stati dati. Lo Spirito del male non poteva nulla sull'essenza del
bene. Nessuno ha detto di aver visto Gesù sulla montagna né sulla
sommità del tempio. Certamente, sarebbe stato un fatto tale da
propagarsi tra tutti i popoli. La tentazione non fu affatto dunque un
atto né materiale né fisico. Riguardo all'atto morale, potreste forse
ammettere che lo Spirito delle tenebre potesse dire a colui che
conosceva la sua origine e il suo potere: "Adorami, e io ti darò tutti i
reami della Terra"? Il demonio avrebbe quindi ignorato chi era colui al
quale egli faceva simili offerte, cosa che non è probabile. Se invece
lo conosceva, la sua profferta sarebbe stata un nonsenso, perché sapeva
bene che sarebbe stato respinto da colui che veniva a distruggere il suo
dominio sugli uomini.
Cercate di comprendere dunque il senso di questa parabola, perché come quella de Il Figliol prodigo e quella de Il Buon Samaritano, anch'essa
è una parabola. L'una ci mostra i pericoli che corrono gli uomini, se
non resistono a quella voce intima che grida loro senza tregua: "Tu puoi
essere più di quello che sei; tu puoi possedere più di quello che
possiedi; tu puoi ingrandirti, tu puoi ottenere molto di più. Cedi alla
voce dell'ambizione, e tutti i tuoi desideri saranno esauditi." La
parabola vi mostra il pericolo e vi dà il mezzo per evitarlo, dicendo
alle cattive ispirazioni: Ritirati, Satana! o con altre parole: Indietreggia, tentazione!
Le altre due parabole che ho ricordato vi mostrano ciò che può ancora
sperare colui che, troppo debole per scacciare il demonio, ha ceduto
alle sue tentazioni. Vi mostrano la misericordia del padre di famiglia
che stende la sua mano sulla fronte del figlio pentito e che gli
accorda, con amore, il perdono implorato. Vi mostrano il colpevole, lo
scismatico, l'uomo respinto dai suoi fratelli, che vale di più, agli
occhi del Giudice supremo, di coloro che lo disprezzano, perché egli
pratica le virtù insegnate dalla legge d'amore.
Considerate
bene gli insegnamenti dati nei Vangeli. Sappiate distinguere ciò che va
preso alla lettera da ciò che va preso in senso figurato, e gli errori,
che vi hanno reso ciechi per tanti secoli, si cancelleranno a poco a
poco, per far posto alla luce splendente della verità (Bordeaux, 1862.
GIOVANNI, EVANG).