50. La terza rivelazione,
apparsa in un'epoca d'emancipazione e di maturità intellettuale — in cui
l'intelligenza ormai sviluppata non può rassegnarsi a un ruolo passivo,
in cui l'uomo non accetta nulla ciecamente, ma vuole vedere dove lo si
conduce, sapere il perché e il come di ogni cosa — doveva
contemporaneamente essere il prodotto di un insegnamento e il frutto del
lavoro, della ricerca e del libero esame. Gli Spiriti insegnano soltanto ciò che occorre per mettere sulla strada della verità, ma si astengono dal rivelare ciò che l'uomo può trovare da sé stesso. Lasciano
a lui il compito di discutere, di controllare e di sottoporre il tutto
al vaglio della ragione, lasciandogli spesso anche acquisire
l'esperienza a sue spese. Gli forniscono il principio, i materiali: a
lui trarne profitto e porli in opera (n. 15).