IL CIELO E L'INFERNO OVVERO LA GIUSTIZIA SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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5. Ci sono due parti distinte nella legge di Mosè: la legge di Dio propriamente detta, promulgata sul monte Sinai, e la legge civile o disciplinare, adeguata ai costumi e al carattere del popolo. L'una è invariabile, l'altra si modifica a seconda dei tempi, e a nessuno può venire in mente che noi potremmo essere governati allo stesso modo degli Ebrei nel deserto, così come i capitolari di Carlomagno non potrebbero applicarsi alla Francia del diciannovesimo secolo. Né troveremmo chi penserebbe, per esempio, di far rivivere oggi questo articolo della legge mosaica: "Se un bue ferisce a morte, con le corna, un uomo o una donna, il bue dovrà essere lapidato, non se ne mangerà la carne e il padrone del bue sarà assolto" (Esodo 21:28).

Questo articolo, che a noi sembra così assurdo, non aveva tuttavia quale obiettivo di punire il bue e di mandare assolto il suo padrone; esso equivaleva semplicemente alla confisca dell'animale, causa dell'incidente, per obbligare il proprietario a una maggiore sorveglianza. La perdita del bue era la punizione per il padrone, punizione che doveva essere abbastanza notevole per un popolo di pastori, da non dovergliene infliggere altre. Ma tale pena non doveva procurare vantaggi a nessuno: è per questo che era vietato mangiare la carne del bue abbattuto. Altri articoli di legge esaminano il caso in cui il padrone è responsabile.

Tutto aveva la sua ragion d'essere nella legislazione di Mosè, perché tutto vi era previsto fin nei minimi dettagli. Ma la forma così come l'essenza delle leggi mosaiche obbedivano alle circostanze in cui egli si trovava. Se Mosè ritornasse oggi a dare un codice a una nazione civile dell'Europa, certamente non le darebbe quello che aveva dato agli Ebrei.