IL CIELO E L'INFERNO OVVERO LA GIUSTIZIA SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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10. Lo Spirito si attacca maggiormente alla vita corporale in quanto nulla vede al di là di essa; sente che questa gli sfugge e vuole trattenerla; invece di abbandonarsi al movimento che lo travolge, gli resiste con tutte le sue forze. Può così prolungare la lotta per giorni, settimane e anche per mesi interi. Senza dubbio, in questo momento, lo Spirito non possiede tutta la sua lucidità; il turbamento è cominciato molto tempo prima della morte, ma non per questo egli soffre meno. Il vuoto in cui si trova e l'incertezza di ciò che sarà di lui si aggiungono alle sue angosce. La morte arriva, e non tutto è finito. Il turbamento continua. Lo Spirito sente che vive, ma non sa se si tratta della vita materiale o della vita spirituale; lotta ancora fin quando gli ultimi legami del perispirito non sono spezzati. La morte ha messo termine alla malattia effettiva, ma non ne ha arrestato le conseguenze; finché esistono punti di contatto tra il corpo e il perispirito, lo Spirito ne risente le conseguenze e ne soffre.