IL CIELO E L'INFERNO OVVERO LA GIUSTIZIA SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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5. Questo stato di cose è mantenuto e prolungato da cause puramente umane, che spariranno con il progresso. La prima di queste di cause è l'aspetto con cui viene presentata la vita futura, aspetto che potrebbe bastare a intelligenze poco avanzate, ma che non potrebbe soddisfare le esigenze della ragione degli uomini che meditano. "Dal momento — dicono questi — che principi, contestati dalla logica e dai dati positivi della Scienza, ci vengono presentati come verità assolute, significa che essi non sono delle verità." Da qui, presso alcuni, l'incredulità e, presso un gran numero, una credenza adombrata dal dubbio. La vita futura è per loro un'idea vaga, una probabilità piuttosto che una certezza assoluta; essi vi credono, essi vorrebbero che così fosse e, malgrado ciò, esclamano: "Se, tuttavia, così non fosse?! Il presente è positivo, occupiamocene subito; il futuro verrà a sua volta".

"E poi — aggiungono — che cos'è, in definitiva, questa anima? Un punto, un atomo, una scintilla, una fiamma? Come la si sente? Come la si vede? Come la si percepisce?" L'anima per loro non è affatto una realtà effettiva: è un'astrazione. Gli esseri che sono loro cari, ridotti nel loro pensiero allo stato di atomi, sono per essi come perduti e non hanno più ai loro occhi quelle qualità per le quali si erano resi amabili. Essi non comprendono né l'amore di una scintilla, né quello che si può provare per lei, ed essi stessi sono mediocremente soddisfatti d'essere trasformati in monadi. Da qui il ritorno al positivismo della vita terrena, che possiede qualcosa di più sostanziale Considerevole è il numero di coloro che sono dominati da questo pensiero.