12. A ciò si risponde che il
peccatore, che si pente prima di morire, ha la misericordia di Dio, e
che allora il più grande colpevole può trovare grazia davanti a Lui.
Questo non è messo in dubbio, e ben si comprende che Dio perdoni
solo al pentito e sia inflessibile nei confronti dei protervi. Ma s'Egli
è pieno di misericordia per l'anima che si pente prima di aver
abbandonato il suo corpo, perché cesserebbe di esserlo per quella che si
pente dopo la morte? Perché il pentimento avrebbe efficacia solo in
vita, che non è che un istante, e non ne avrebbe più durante l'eternità,
che non ha fine? Se la bontà e la misericordia di Dio sono delimitate da un tempo determinato, esse allora non sono infinite, e Dio non è infinitamente buono.