11. E ce n'è anche un'altra che è, certamente, la più seria e la più grave.
Dicono: "Questo piano (l'intervento del Cristo), concepito fin da tutta l'eternità,
fu manifestato agli angeli molto prima della sua esecuzione". Dio
quindi sapeva, e da tutta l'eternità, che gli angeli, tanto quanto gli
uomini, avrebbero avuto bisogno di questo intervento. Anche di più: il
Dio onnisciente sapeva, dunque, che alcuni tra questi angeli avrebbero
fallito, affrontando così l'eterna condanna e trascinando a egual sorte
una parte dell'Umanità. E così, di proposito, condannava previamente il
genere umano, cioè la sua stessa creazione. A questo ragionamento non è
possibile sfuggire, poiché in altro modo dovremmo ammettere
l'incoscienza divina, proclamando la non prescienza di Dio. Da parte
nostra è impossibile identificare una tale creazione con la sovrana
bontà. In entrambi i casi, vediamo la negazione di attributi, senza la
cui assoluta pienezza Dio non sarebbe Dio.