IL CIELO E L'INFERNO OVVERO LA GIUSTIZIA SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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7. Non rientrando affatto il lavoro progressivo che si compie sulla Terra nella felicità futura, la naturalezza con cui essi credono di acquisire questa felicità per mezzo di alcune pratiche esteriori, la possibilità stessa di acquistarla col denaro senza un serio cambiamento del carattere e dei costumi, tutto ciò fa sì che sia lasciato ai piaceri della Terra ogni loro valore. Più di un credente afferma nel suo intimo che, poiché il suo futuro è assicurato dal compimento di certe formule, o da donazioni postume che non lo privano di nulla, sarebbe superfluo imporsi dei sacrifici o arrecare una qualsiasi difficoltà al profitto altrui, dal momento che si può ottenere la propria salvezza, ciascuno lavorando per sé.

Di certo, tale non è il pensiero di tutti, poiché ci sono grandi e belle eccezioni. Ma non ci si può nascondere che non sia questo il caso del maggior numero, soprattutto delle masse poco illuminate. Inoltre, l'idea che ci si fa delle condizioni per essere felici nell'altro mondo non contempla l'attaccamento ai beni di questo mondo e, di conseguenza, non contempla l'egoismo.