2. La paura
della morte è un effetto della saggezza della Provvidenza e una
conseguenza dell'istinto di conservazione comune a tutti gli esseri
viventi. Essa è necessaria fintanto che l'uomo non sia sufficientemente
illuminato sulle condizioni della vita futura come contrappeso alla
tendenza che, senza questo freno, lo porterebbe ad abbandonare
prematuramente la vita terrena e a trascurare il lavoro su questa Terra,
che deve invece servire al proprio avanzamento.
È per questo
che, presso i popoli primitivi, il futuro non è che una vaga
intuizione, più tardi una semplice speranza, ancor più tardi, infine,
una certezza, ma ancora controbilanciata da un segreto attaccamento alla
vita corporea.