12. Nella morte violenta, le
condizioni non sono le stesse. Nessuna disgregazione parziale ha potuto
indurre una separazione preliminare tra il corpo e il perispirito; la
vita organica, nella piena esuberanza della sua forza, viene
all'improvviso arrestata; il distacco del perispirito non inizia,
dunque, che dopo la morte; in questo caso come negli altri, esso non può
attuarsi istantaneamente.
Lo Spirito, colto all'improvviso, è
come stordito; ma accorgendosi di pensare, si crede ancora in vita, e
questa illusione dura, finché non si sarà reso conto della sua
posizione. Questo stato intermedio tra la vita corporale e la vita
spirituale è uno dei più interessanti da studiare, perché presenta il
singolare spettacolo di uno Spirito, che confonde il suo corpo fluidico
con il suo corpo materiale, e che prova tutte le sensazioni della vita
organica. Questo stato intermedio offre inoltre una varietà infinita di
modalità a seconda del carattere, delle cognizioni e del grado di
avanzamento morale dello Spirito. Esso è di breve durata per coloro la
cui anima è purificata, poiché in essi c'era già un distacco anticipato,
di cui la morte, anche la più improvvisa, non fa che accelerare la
conclusione; in altri, questo stato può prolungarsi anche per anni. Esso
è molto frequente anche nei casi di morte ordinaria; e non c'è, per
alcuni, niente di doloroso, a seconda delle qualità dello Spirito; ma
per altri è una situazione terribile. È nel suicidio soprattutto che
questa posizione diventa oltremodo dolorosa. Stando il corpo attaccato
al perispirito con tutte le sue fibre, ogni convulsione del corpo si
ripercuote sull'anima, che ne prova atroci sofferenze.