IL CIELO E L'INFERNO OVVERO LA GIUSTIZIA SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

Torna al menu
19. È incontestabile che l'anima, intellettivamente e moralmente arretrata come quella dei popoli barbari, non può possedere i medesimi elementi di felicità, le medesime attitudini a godere degli splendori dell'infinito, dell'anima le cui facoltà sono tutte largamente sviluppate. Dunque, se queste anime non progrediscono, non possono — e nelle condizioni a loro più favorevoli — godere in eterno che di una felicità per così dire negativa. Si arriva, dunque, per forza di cose — per essere d'accordo con una giustizia rigorosa — a questa conclusione: le anime, quelle più avanzate, sono proprio quelle stesse che erano arretrate e che sono progredite. Ma qui tocchiamo la grande questione della pluralità delle esistenze, come unico mezzo razionale per risolvere la difficoltà del problema. Tuttavia, prescindendo da ciò, considereremo l'anima sotto il punto di vista di una esistenza unica.