IL CIELO E L'INFERNO OVVERO LA GIUSTIZIA SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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7. Il progresso, presso gli Spiriti, è il frutto del loro stesso lavoro; ma, poiché sono liberi, lavorano per il loro avanzamento con più o meno operosità, con più o meno negligenza, secondo la loro volontà; essi accelerano, così, o ritardano il loro progresso e, di conseguenza, la loro felicità. Mentre alcuni avanzano rapidamente, altri languono per lunghi secoli nei ranghi inferiori. Sono essi stessi, dunque, gli artefici della loro situazione, felice o infelice che sia, secondo queste parole del Cristo: "A ciascuno secondo le sue opere!" Ogni Spirito che resti indietro non può prendersela che con sé stesso, così come quello che avanza ne ha tutto il merito; la felicità che egli ha così conquistata non ha che maggior valore ai suoi occhi.

La suprema felicità è appannaggio solo degli Spiriti perfetti, altrimenti detti puri Spiriti. Essi non la ottengono se non dopo aver progredito in intelligenza e in moralità. Il progresso intellettuale e il progresso morale raramente marciano fianco a fianco; ma quanto lo Spirito non ottiene in un determinato tempo, l'otterrà in un altro, di modo che i due progressi finiranno per raggiungere il medesimo livello. Questa è la ragione per cui si vedono spesso individui intelligenti e colti molto poco avanzati moralmente, e viceversa.