IL CIELO E L'INFERNO OVVERO LA GIUSTIZIA SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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13. Vediamo ora qual è la sorte di questi tali angeli e che cosa fanno.

«Non appena la rivolta si manifestò nel linguaggio degli Spiriti, cioè nell'arroganza dei loro pensieri, essi furono banditi dalla dimora celeste e precipitati nell'abisso. Con queste parole noi intendiamo dire che furono gettati in un luogo di supplizi nel quale soffrono la pena del fuoco, secondo il testo del Vangelo, che è la parola stessa del Salvatore: "Andatevene, maledetti, al fuoco eterno, preparato per il demonio e i suoi angeli". San Pietro espressamente dice: "Dio li mandò in catene e li avviò alle torture infernali, senza, tuttavia, che dovessero stare là perpetuamente, visto che solo alla fine del mondo sarebbero stati imprigionati per sempre con i reprobi". Al presente, Dio permette anzi che essi occupino un posto nella Creazione alla quale essi appartengono, nell'ordine delle cose identiche alla loro esistenza, nelle loro relazioni infine che dovevano avere con gli uomini, e delle quali fanno abuso nel modo più pernicioso.

Mentre alcuni stanno nella loro tenebrosa dimora, servendo da strumento alla giustizia divina, contro le disgraziate anime ch'essi hanno sedotto, altri, in numero infinito, formano legioni che risiedono negli strati inferiori dell'atmosfera e percorrono tutto il globo. Si intromettono in tutto ciò che accade sulla Terra, prendendo anche parte molto attiva ai nostri avvenimenti terreni.»

Per ciò che concerne le parole del Cristo sul supplizio del fuoco eterno, tale questione è trattata nel capitolo IV, intitolato "L'Inferno".