18. "Essi sono, dopo il peccato, ciò che l'uomo è dopo la morte. La riabilitazione di coloro che sono caduti è perciò impossibile."
Da dove viene questa impossibilità? Non si comprende come essa possa
essere la conseguenza della loro somiglianza con l'uomo dopo la morte,
affermazione che, del resto, non è affatto chiara. Questa impossibilità
viene dalla loro stessa volontà o da quella di Dio? Se è conseguenza
della loro volontà, ciò denota una estrema perversità, un'assoluta
protervia nel male; non si comprende, perciò, come degli esseri così
profondamente perversi abbiano mai potuto essere angeli di virtù, e come, durante il tempo indefinito ch'essi
hanno trascorso tra questi ultimi, non abbiano lasciato trasparire
alcuna traccia della loro malvagia natura. Se è questa la volontà di
Dio, ancor meno si comprende che Egli infligga, come castigo,
l'impossibilità del ritorno al bene, dopo una prima colpa. Il Vangelo
non dice nulla di simile.