IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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Per i medium

8. «Avverrà negli ultimi giorni», dice Dio, «che io spanderò il mio Spirito sopra ogni persona; i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri giovani avranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. Anche sui miei servi e sulle mie serve, in quei giorni, spanderò il mio Spirito, e profetizzeranno.» (Atti 2:17-18)

9. Prefazione — Ha voluto il Signore che luce fosse fatta per tutti gli uomini e penetrasse ovunque attraverso la voce degli Spiriti, affinché tutti potessero acquisire le prove dell'immortalità. È con questo obiettivo che gli Spiriti si manifestano oggi in tutti i punti della Terra. La medianità che si rivela in persone di qualsiasi età e condizione, negli uomini e nelle donne, nei bambini e nei vecchi, è uno dei segnali del compiersi dei tempi profetizzati.

Per conoscere le cose del mondo visibile e scoprire i segreti della natura materiale Dio ha dato all'uomo la vista organica, i sensi e strumenti speciali. Con il telescopio egli spinge il suo sguardo nelle profondità dello spazio e con il microscopio scopre il mondo dell'infinitamente piccolo. Per penetrare nel mondo invisibile, Dio gli ha dato la medianità.

I medium sono gli interpreti incaricati di trasmettere agli uomini gli insegnamenti degli Spiriti o, per meglio dire, sono gli organi materiali attraverso i quali gli Spiriti si esprimono per rendersi intelligibili agli uomini. La loro missione è sacra, perché ha lo scopo di schiudere gli orizzonti della vita eterna.

Gli Spiriti vengono a istruire gli uomini sui loro destini futuri, al fine di condurli sulla via del bene e non certo per risparmiar loro il lavoro materiale che devono compiere su questa Terra per migliorarsi e non per favorire la loro ambizione e la loro cupidigia. Ecco ciò che i medium devono ben comprendere per evitare di fare un cattivo uso della loro facoltà. Coloro che comprendono la gravità del mandato di cui sono investiti lo svolgono religiosamente. La loro stessa coscienza li condannerebbe, come rei di atto sacrilego, qualora usassero, con finalità di divertimento o distrazione per sé e per gli altri, una facoltà che è stata loro concessa con scopi ben più seri e che li mette in contatto con gli esseri d'oltretomba.

Come interpreti dell'insegnamento degli Spiriti, i medium devono svolgere un ruolo importante nella trasformazione morale che è in atto. I servizi che essi possono rendere sono commisurati al buon indirizzo che essi danno alla loro facoltà. Quelli infatti che si trovano su una strada errata sono più nocivi che utili alla causa dello Spiritismo. Con le cattive impressioni che producono, essi ritardano più di una conversione. È per questo che sarà loro domandato conto dell'uso che avranno fatto di una facoltà concessa per il bene dei loro simili.

Il medium che voglia conservare l'assistenza dei buoni Spiriti deve lavorare per il suo stesso miglioramento. Chi vuole aumentare e sviluppare la sua facoltà dovrà lui stesso crescere moralmente e astenersi da tutto ciò che tendesse a distoglierlo dal suo fine provvidenziale.

Se i buoni Spiriti si servono a volte di strumenti imperfetti, è per dare ai medium buoni consigli e tentare di ricondurli al bene. Ma se trovano dei cuori insensibili, per cui i loro avvertimenti non vengono ascoltati, si ritirano. E i cattivi avranno allora campo libero (vedere cap. XXIV, nn. 11 e 12 di quest'opera).

L'esperienza dimostra che, in quelli che non mettono a profitto i consigli che ricevono dai buoni Spiriti, le comunicazioni, dopo aver avuto un breve splendore, regrediscono a poco a poco, e i medium finiscono per cadere nell'errore, nel vaniloquio e nel ridicolo, segni incontestabili dell'allontanamento dei buoni Spiriti.

Ottenere l'assistenza dei buoni Spiriti, allontanare gli Spiriti leggeri e bugiardi, tale dev'essere l'obiettivo degli sforzi costanti di tutti i medium seri. Senza ciò la medianità è una facoltà sterile, che può persino diventare un danno per chi la possiede, perché può degenerare in una pericolosa ossessione.

Il medium che comprende il suo dovere, invece di inorgoglirsi per una facoltà che non è di sua proprietà, dal momento che gli può venir tolta, attribuisce a Dio quanto di buono riesce a realizzare. Se le sue comunicazioni meritano degli elogi, non se ne fa un vanto, perché sa che esse non dipendono dai suoi meriti personali, e ringrazia Dio di aver permesso che i buoni Spiriti venissero a manifestarsi a lui. Se le sue comunicazioni danno luogo a critiche, non si offende perché sa che quelle comunicazioni non sono opera del suo Spirito. Ammette di non essere stato un buono strumento e di non possedere tutte le qualità necessarie per opporsi alle interferenze dei cattivi Spiriti. È per questo che cerca di acquisire tali qualità e domanda, con la preghiera, la forza che gli manca.

10. Preghiera — Dio Onnipotente, permettete ai buoni Spiriti di assistermi nella comunicazione che sono qui a chiederVi. Preservatemi dalla presunzione di credermi al riparo dai cattivi Spiriti, dall'orgoglio che potrebbe indurmi in errore nel valutare ciò che ottengo, da tutti i sentimenti contrari alla carità nei confronti degli altri medium. Se venissi indotto in errore, ispirate a qualcuno l'idea di avvertirmi, e a me l'umiltà che mi farà accettare la critica con riconoscenza e prendere su di me, e non trasferire sugli altri, i consigli che i buoni Spiriti vorranno dettarmi.

Se fossi tentato di ingannare chicchessia o di vantarmi per la facoltà che Vi è piaciuto accordarmi, Vi prego di togliermela piuttosto di permettere che essa venga fuorviata dal suo scopo provvidenziale, che è il bene di tutti e il mio stesso avanzamento morale.