IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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L'obbedienza e la rassegnazione

8. La dottrina di Gesù insegna ovunque l'obbedienza e la rassegnazione, due virtù sorelle della dolcezza, molto attive quantunque gli uomini le confondano, a torto, con la negazione del sentimento e della volontà. L'obbedienza è il consenso della ragione, la rassegnazione è il consenso del cuore. Tutt'e due sono delle forze attive in quanto portano il fardello delle prove di cui la ribellione insensata si libera. Il pusillanime non può essere rassegnato, tanto meno l'orgoglioso e l'egoista possono essere obbedienti. Gesù è stato l'incarnazione di queste virtù disprezzate dall'antico materialismo. Egli venne nel momento in cui la società romana stava rovinando nella fragilità della sua corruzione. Venne a far brillare, in seno all'umanità frustrata, i trionfi del sacrificio e della rinuncia alle cose materiali.

Ogni epoca viene così segnata dalla virtù che deve salvarla o dal vizio che può perderla. La virtù della vostra generazione è l'attività intellettuale, il suo vizio è l'indifferenza morale. Io dico solamente attività, in quanto il genio si eleva improvvisamente e scopre da sé gli orizzonti che i più vedranno solo dopo, mentre l'attività è l'unione degli sforzi di tutti per raggiungere uno scopo meno vistoso, ma che dimostra l'alto livello intellettuale di un'epoca. Assecondate l'impulso che noi stiamo dando ai vostri Spiriti, obbedite alla grande legge del progresso che è la parola d'ordine della vostra generazione. Infelice lo Spirito pigro, che blocca il suo intelletto! Infelice! Perché noi, che siamo le guide dell'umanità in marcia, noi lo fustigheremo e faremo leva sulla sua volontà ribelle, nel doppio sforzo del freno e dello sprone. Qualsiasi resistenza orgogliosa dovrà cedere prima o poi. Ma beati quelli che sono mansueti, poiché presteranno ascolto con dolcezza agli insegnamenti.

(Lazare, Parigi, 1863)