IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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La carità materiale e la carità morale

9. «Amiamoci l'un l'altro e facciamo agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi». Tutta la religione, tutta la morale si trovano racchiuse in questi due precetti. Se in questo mondo venissero osservati, sareste tutti perfetti: non più odio, non più risentimenti. Dirò ancora di più: non più povertà, perché i poveri si nutrirebbero del superfluo della tavola di ogni ricco, e non si vedrebbero più, nei bui quartieri dove io ho abitato nella mia ultima incarnazione, delle povere donne trascinarsi dietro miserabili bambini privi di tutto.

Ricchi! Pensateci, fate del vostro meglio per aiutare gli infelici, date affinché Dio vi renda un giorno il bene che voi avrete fatto, affinché usciti dal vostro involucro terreno troviate a ricevervi, sulla soglia di un mondo più felice, un corteo di Spiriti riconoscenti.

Se sapeste la gioia che ho provato nel ritrovare nei Cieli quelli che avevo potuto beneficiare nella mia vita!...

Amate dunque il vostro prossimo, amatelo come voi stessi, perché, ora lo sapete, l'infelice che rifiutate può essere un fratello, un padre, un amico che oggi mandate via lontano da voi. E allora grande sarà la vostra disperazione riconoscendolo nel mondo degli Spiriti!

Mi auguro che comprendiate bene che cosa può essere la carità morale, quella che ognuno può mettere in pratica, quella che non costa niente materialmente e che tuttavia è la più difficile da mettere in pratica.

La carità morale consiste nel sopportarsi gli uni con gli altri, ed è ciò che si fa meno in questo mondo inferiore dove vi trovate momentaneamente incarnati. C'è un grande merito, credetemi, nel saper tacere per lasciar parlare uno più sciocco di noi, e questo è un altro genere di carità. Saper essere sordi quando una parola di dileggio sfugge da una bocca abituata a schernire; non vedere il sorriso di sufficienza che accoglie il vostro ingresso in case di certa gente che, sovente a torto, si crede superiore a voi, mentre nella vita spiritista, la sola vera, questa gente a volte ne è ben lontana: ecco un merito, non di umiltà, ma di carità, perché non dare retta ai torti altrui è carità morale.

Ciononostante, questa carità non deve esimerci dall'altra. Pensate soprattutto a non disprezzare il vostro simile; ricordatevi tutto quello che vi ho già detto: bisogna ricordarsi continuamente che, nel povero rifiutato, voi scacciate forse uno Spirito che vi era caro e che ora si trova momentaneamente in una posizione di inferiorità rispetto alla vostra. Ho rivisto un povero della vostra Terra che io ho potuto, fortunatamente, beneficiare alcune volte e che mi succede oggi di implorare a mia volta.

Ricordatevi che Gesù ha detto che siamo tutti fratelli e pensate sempre a ciò prima di mandare via un lebbroso o un mendicante. Addio. Pensate a quelli che soffrono e pregate.

(Sorella Rosalie, Parigi, 1860)

10. Miei amici, ho sentito molti di voi dire: «Come posso fare la carità? Spesso non ho neppure il necessario per me!»

La carità, amici miei, si può fare in molti modi. Potete fare la carità con il pensiero, con le parole e con le azioni. Con il pensiero: pregando per i poveri abbandonati che sono morti senza essere stati in grado di vedere la luce; una preghiera col cuore li solleva. Con le parole: rivolgendo ai vostri compagni di tutti i giorni qualche buon consiglio. Dite agli uomini inaspriti dalla disperazione e dalle privazioni, che bestemmiano il nome dell'Altissimo: «Io ero come voi, ho sofferto, sono stato infelice, ma ho creduto nello Spiritismo e, vedete, ora sono felice». Ai vecchi che vi dicono: «È inutile, sono alla fine della mia vita e morirò come sono vissuto», dite questo: «Dio ha per noi tutti la stessa giustizia. Ricordatevi degli operai dell'ultima ora». Ai bambini che, già traviati dall'ambiente che li circonda, se ne vanno a vagabondare per strada, pronti a soccombere alle corruzioni, dite loro: «Dio si interessa a voi, miei cari piccoli» e non abbiate paura di ripetere più volte queste dolci parole, perché esse finiranno col germogliare nelle loro giovani intelligenze e, invece di piccoli vagabondi, voi ne avrete fatto degli uomini. E anche questa è carità.

Molti di voi dicono anche: «Siamo talmente tanti sulla Terra che Dio non può vederci tutti». Ascoltate bene, amici miei. Quando vi trovate sulla sommità di una montagna, il vostro sguardo non abbraccia forse i miliardi di granelli di terra che la coprono? Ebbene, Dio vi vede allo stesso modo! Vi lascia il libero arbitrio, come voi lasciate che questi granelli di sabbia vadano in balia del vento, che li disperde. Solo che Dio, nella Sua infinita misericordia, ha messo in fondo al vostro cuore una vigile sentinella che si chiama coscienza. Ascoltatela, vi darà solo dei buoni consigli. A volte voi la offuscate opponendole lo spirito del male. Essa tace, allora. Ma siate certi che la povera trascurata si farà nuovamente intendere non appena le lascerete percepire l'ombra del rimorso. Ascoltatela, interrogatela e sovente vi troverete consolato per i consigli che ne avrete ricevuto.

Amici miei, a ogni nuovo reggimento il generale consegna una bandiera. Io vi do questa massima di Cristo: «Amatevi l'un l'altro». Mettete in pratica questa massima, riunitevi intorno a questo stendardo e riceverete felicità e consolazione.

(Uno Spirito Protettore, Lione, 1860)