IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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IV. L'anima allo stato impuro è appesantita e viene trascinata di nuovo verso il mondo visibile dall'orrore dell'invisibile e dell'immateriale. Essa allora erra, dicono, intorno a monumenti e tombe, dove si sono visti a volte dei fantasmi tenebrosi, come devono essere le immagini delle anime che hanno lasciato il corpo senza essere completamente pure e che trattengono ancora qualcosa di materiale, cosa che permette all'occhio di percepirle. Queste non sono le anime dei buoni, bensì dei cattivi, obbligate a errare in questi luoghi dove portano le pene della loro vita precedente e dove continuano a errare finché il loro attaccamento alla materia le riconduce in un corpo. E allora esse riprendono sicuramente le stesse abitudini che, durante la vita precedente, avevano costituito le loro preferenze.

Non solamente il principio della reincarnazione è qui chiaramente espresso. Ma anche lo stato delle anime, che sono ancora sotto il dominio della materia, è descritto esattamente così come lo Spiritismo lo mostra nelle evocazioni. Questo principio dice inoltre che la reincarnazione è una conseguenza dell'impurità dell'anima, mentre l'anima purificata ne è libera. Lo Spiritismo non dice diversamente. Aggiunge solo che l'anima, che errando ha preso buone soluzioni e che ha conoscenze acquisite, rinascendo porta con sé meno difetti, più virtù e più idee intuitive di quante non ne avesse avute nella precedente esistenza. E così ogni esistenza rappresenta un progresso morale e intellettuale. (Il Cielo e l'Inferno, 2a parte: "Esempi")