IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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13. L'uomo può addolcire o rendere più amare le sue prove a seconda del modo in cui affronta la vita terrena. Tanto più lunga considera la durata della sua sofferenza, tanto più soffre. Ora, colui che si pone dal punto di vista della vita spirituale abbraccia in un sol colpo d'occhio la vita fisica. La vede come un punto nell'infinito, ne comprende la brevità e dice a se stesso che un momento penoso passa ben rapidamente. La certezza di un prossimo futuro più felice lo sostiene e lo incoraggia e, anziché lamentarsi, ringrazia il Cielo dei dolori che lo fanno progredire. Invece a colui che veda solo la vita fisica, il dolore sembrerà interminabile e graverà su di lui con tutto il suo peso. Il risultato che si ottiene nell'interpretare la vita in modo spirituale è quello di diminuire l'importanza delle cose di questo mondo, di portare l'uomo a moderare i propri desideri, di accontentarsi della sua situazione senza invidiare quella degli altri, di attenuare i turbamenti morali conseguenti a rovesci o a disillusioni. Gliene deriverà una serenità e una rassegnazione utili alla salute tanto del corpo quanto dell'anima. Invece con l'invidia, la gelosia e l'ambizione, egli si sottoporrebbe volontariamente a tortura e aggiungerebbe miserie e angosce alla sua breve esistenza.