851. Può esserci fatalità negli avvenimenti della vita, secondo il
significato attribuito a questo termine? Ossia, tutti gli avvenimenti
sono predeterminati? E, in questo caso, che ne è del libero arbitrio?
«La fatalità esiste solo riguardo alla scelta che ha fatto lo Spirito,
incarnandosi, di subire questa o quella prova. Scegliendola, egli si
crea una sorta di destino, che è la conseguenza stessa della posizione
in cui si trova collocato. Parlo delle prove fisiche, perché per quanto
riguarda le prove morali e le tentazioni, lo Spirito, conservando il suo
libero arbitrio sul bene e sul male, e sempre padrone di cedere o di
resistere. Uno Spirito buono, vedendolo indebolirsi, può andare in suo
aiuto, ma non può influire su di lui in modo tale da dominare la sua
volontà. Uno Spirito cattivo, ossia inferiore, mostrandogli un pericolo
fisico ed esagerandoglielo, può impressionarlo e spaventarlo. Ma la
volontà dello Spirito incarnato non resta per questo meno libera da ogni
ostacolo.»