Il Libro degli Spiriti

Allan Kardec

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851. Può esserci fatalità negli avvenimenti della vita, secondo il significato attribuito a questo termine? Ossia, tutti gli avvenimenti sono predeterminati? E, in questo caso, che ne è del libero arbitrio?

«La fatalità esiste solo riguardo alla scelta che ha fatto lo Spirito, incarnandosi, di subire questa o quella prova. Scegliendola, egli si crea una sorta di destino, che è la conseguenza stessa della posizione in cui si trova collocato. Parlo delle prove fisiche, perché per quanto riguarda le prove morali e le tentazioni, lo Spirito, conservando il suo libero arbitrio sul bene e sul male, e sempre padrone di cedere o di resistere. Uno Spirito buono, vedendolo indebolirsi, può andare in suo aiuto, ma non può influire su di lui in modo tale da dominare la sua volontà. Uno Spirito cattivo, ossia inferiore, mostrandogli un pericolo fisico ed esagerandoglielo, può impressionarlo e spaventarlo. Ma la volontà dello Spirito incarnato non resta per questo meno libera da ogni ostacolo.»