13. Quando diciamo che Dio è eterno, infinito, immutabile, immateriale,
unico, onnipotente, sovranamente giusto e buono, non abbiamo forse
un'idea completa dei suoi attributi?
«Dal vostro punto di
vista, sì, perché credete di abbracciare tutto. Ma sappiate che esistono
cose al di sopra dell'intelligenza dell'uomo più intelligente, per le
quali il vostro linguaggio, limitato alle vostre idee e sensazioni, non
ha assolutamente mezzi espressivi idonei. La ragione vi dice, infatti,
che Dio deve avere queste perfezioni al grado supremo, perché se ne
avesse una sola non a questo livello, o che non fosse a livello
infinito, non sarebbe superiore a tutto, e di conseguenza non sarebbe
Dio. Per essere al di sopra di tutto, Dio non deve subire nessuna
vicissitudine e non avere nessuna delle imperfezioni che l'immaginazione
possa concepire.»
Dio è eterno.
Se avesse avuto un inizio sarebbe uscito dal nulla, oppure sarebbe
stato creato Lui stesso da un essere precedente. È così che, passo dopo
passo, risaliamo all'infinito e all'eternità.
Egli è immutabile. Se fosse soggetto a cambiamenti, le leggi che reggono l'universo non avrebbero nessuna stabilita.
Egli e immateriale.
Ossia la Sua natura differisce da tutto ciò che noi chiamiamo materia,
altrimenti non sarebbe immutabile, perché sarebbe soggetto alle
trasformazioni della materia.
Egli è unico. Se ci fossero più dei non ci sarebbe né unita di disegni né unita di potenza nell'ordine dell'universo.
Egli è onnipotente,
perché è unico. Se non avesse potenza sovrana, ci sarebbe qualcosa di
più potente di Lui. Non avrebbe fatto tutte le cose, e quelle che non
avesse fatto sarebbero opera di un altro dio.
Egli è sovranamente giusto e buono.
La saggezza provvidenziale delle Leggi Divine si rivela nelle cose più
piccole come nelle più grandi, e questa saggezza non permette di
dubitare né della Sua giustizia né della Sua bontà.