3. Il luogo del purgatorio
non è mai stato determinato, né è mai stata chiaramente definita la
natura delle pene che vi si soffrono. Alla Nuova Rivelazione è stata
riservato l'incarico di colmare questa lacuna, spiegandoci le cause
delle miserie della vita terrena, la cui giustizia potrebbe esserci
dimostrata soltanto dalla pluralità delle esistenze.
Queste
miserie sono necessariamente l'effetto delle imperfezioni dell'anima; se
l'anima, infatti, fosse perfetta non commetterebbe errori e non
dovrebbe subirne le conseguenze. L'uomo che sulla Terra fosse del tutto
sobrio e moderato, per esempio, non sarebbe preda delle malattie che gli
eccessi generano. Il più delle volte l'uomo si trova a essere infelice
sulla Terra per sua stessa colpa; ma se egli è imperfetto, è perché già
lo era prima di venire sulla Terra; qui egli espia non solo le sue colpe
attuali, ma anche le colpe anteriori che non ha riparato; egli soffre
in una vita di prove ciò che, in un'altra esistenza, ha fatto soffrire
agli altri. Le vicissitudini ch'egli sopporta sono allo stesso tempo un
castigo temporaneo e un avvertimento riguardo alle imperfezioni di cui
deve disfarsi, per evitare le disgrazie future e per avanzare verso il
bene. Sono per l'anima lezioni d'esperienza, lezioni a volte dure, ma
tanto più vantaggiose per l'avvenire quanto più profonda è l'impressione
ch'esse lasciano.
Queste vicissitudini sono occasione di
lotte incessanti, che sviluppano le forze e le facoltà dell'anima sia
morali sia intellettuali. Attraverso queste lotte l'anima si fortifica
nel bene e ne esce sempre vittoriosa, se ha il coraggio di sostenerle
fino alla fine. Il premio della vittoria sta nella vita spirituale, in
cui l'anima entra radiosa e trionfante, come il soldato che esce dalla
mischia e va a ricevere la palma gloriosa.