1. Il Vangelo non fa alcuna
menzione del purgatorio, che fu ammessodalla Chiesa solo nell'anno 593. È
incontestabilmente un dogma più razionale e più conforme dell'inferno
alla giustizia divina, poiché stabilisce delle pene meno rigorose e atte
a riscattare colpe di media gravità. Il principio del purgatorio è
dunque fondato sull'equità, perché, confrontato con la giustizia umana,
si tratta di una detenzione temporanea rispetto all'ergastolo. Che cosa
si direbbe di un paese il quale non avesse che la pena di morte sia per
gli omicidi sia per i semplici reati? Senza il purgatorio, non ci
sarebbero per le anime che due estreme alternative: la felicità assoluta
o il supplizio eterno. In questa ultima ipotesi, che ne sarebbe delle
anime colpevoli soltanto di errori leggeri? O partecipano alla felicità
degli eletti senza essere perfette, o subiscono il castigo dei più
grandi criminali senza aver esse commesso peccati gravi, cosa che non
sarebbe né giusta né razionale.