IL LIBRO DEI MEDIUM o GUIDA DEI MEDIUM E DEGLI EVOCATORI

Allan Kardec

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Capitolo XIV - I MEDIUM
Medium a effetti fisici — Medium sensitivi o impressionabili — Medium udenti — Medium parlanti —
Medium veggenti — Medium sonnambuli — Medium guaritori — Medium pneumatografi


159. Ogni persona che risenta, a qualsiasi grado, dell'influenza degli Spiriti è, per questo motivo, un medium. Questa facoltà è inerente all'uomo e, di conseguenza, non è affatto un privilegio esclusivo. Cosicché pochi sono quelli presso i quali non se ne trovi qualche traccia. Si può dunque dire che ognuno di noi, più o meno, è un medium. Tuttavia, nell'uso, questa qualifica non si applica che a coloro nei quali la facoltà medianica è nettamente caratterizzata e si traduce in evidenti effetti d'una certa intensità, la qual cosa dipende allora da un organismo più o meno sensitivo. C'è da osservare, inoltre, che questa facoltà non si rivela in tutti nella stessa maniera. I medium hanno generalmente un'attitudine speciale per il tale o talaltro ordine di fenomeni, cosa che li divide in tante varietà quanti sono i generi di manifestazioni. Le principali categorie sono: i medium a effetti fisici, i medium sensitivi o impressionabili, i medium udenti, parlanti, veggenti, sonnambuli, guaritori, pneumatografi, scriventi o psicografi.

1. Medium a effetti fisici


160. I medium a effetti fisici sono particolarmente atti a produrre fenomeni materiali quali i movimenti dei corpi inerti, i rumori ecc. Si possono dividere in medium facoltativi e medium involontari (vedere Parte Seconda, capitoli II e IV).

I medium facoltativi sono quelli che hanno coscienza del loro potere e che producono fenomeni spiritisti attraverso l'azione della loro volontà. Questa facoltà, benché inerente alla specie umana, come abbiamo già detto, è ben lontana dall'esistere presso tutti al medesimo grado. Ma se sono poche le persone presso le quali essa è assolutamente nulla, quelle che sono atte a produrre i grandi effetti, quali la sospensione dei corpi gravi nello spazio, la traslazione aerea e soprattutto le apparizioni, sono ancora più rare. Gli effetti più semplici sono quelli della rotazione di un oggetto, dei colpi battuti per mezzo del sollevamento di questo oggetto oppure nella parte più interna di esso. Senza attribuire un'importanza essenziale a questi fenomeni, noi raccomandiamo di non trascurarli; essi possono dar luogo a delle osservazioni interessanti e contribuire al convincimento di coloro che li osservano. Ma c'è da notare che la facoltà di produrre effetti materiali esiste raramente presso coloro che hanno dei mezzi più perfetti di comunicare, quali la scrittura o la parola. Generalmente la facoltà diminuisce in un senso, nella misura in cui essa si sviluppa in un altro.

161. I medium involontari o naturali sono quelli la cui influenza viene esercitata a loro insaputa. Essi non hanno alcuna coscienza del proprio potere, e spesso ciò che di anormale accade intorno a essi non sembra loro per nulla straordinario; questo fa parte di loro stessi, esattamente come accade alle persone dotate della seconda vista, le quali neppure lo sospettano. Questi soggetti sono degni della più attenta osservazione, e non bisogna trascurare di raccogliere e studiare i fatti di tal genere, di cui possiamo venire a conoscenza. Essi possono manifestarsi a ogni età e spesso in ragazzi molto giovani (vedere, nel capitolo V, "Manifestazioni fisiche spontanee").

Questa facoltà non è, in sé stessa, indice di uno stato patologico, poiché non è incompatibile con una perfetta salute. Se colui che possiede tale facoltà è sofferente, ciò riguarda una causa estranea, da cui consegue che i mezzi terapeutici sono impotenti a farla cessare. Essa può, in certi casi, essere conseguenza d'una certa debolezza organica, ma non è mai una causa efficiente. Non si potrebbe dunque ragionevolmente concepire alcuna preoccupazione dal punto di vista igienico. Potrebbe presentare degli inconvenienti, solo se il oggetto, divenuto medium facoltativo, ne facesse abuso, perché allora ci sarebbe in lui un'emissione troppo abbondante di fluido vitale e, di conseguenza, si verificherebbe un indebolimento degli organi.

162. La ragione si ribella al pensiero delle torture morali e corporali alle quali la scienza ha talvolta sottoposto esseri fragili e delicati, allo scopo di assicurarsi che non ci fosse inganno da parte loro. Queste sperimentazioni, fatte il più delle volte con animosità, sono sempre pregiudizievoli per l'organismo dei sensitivi; potrebbero anche risultarne gravi disordini nell'economia organica. Fare simili esperimenti significa giocare con la vita. L'osservatore in buona fede non ha bisogno dell'impiego di questi mezzi. Colui che ha familiarità con questo genere di fenomeni sa, d'altronde, che essi appartengono all'ordine morale più che all'ordine fisico e che inutilmente se ne cercherebbe la soluzione nelle nostre scienze esatte.

Proprio per il fatto che questi fenomeni riguardano l'ordine morale, si deve evitare con cura non meno scrupolosa tutto ciò che può sovreccitare l'immaginazione. Si conoscono le disgrazie che può causare la paura, e tutti sarebbero meno imprudenti se conoscessero tutti i casi di follia e di epilessia che hanno la loro origine nei racconti dei lupi mannari e della Befana. Che cosa accadrebbe dunque se ci si persuadesse che questo è il diavolo? Coloro che danno credito a simili idee non sanno la responsabilità che si assumono: essi possono uccidere. Ora il danno non è solo per il soggetto, il danno è anche per quelli che lo attorniano e che possono essere terrorizzati dall'idea che la loro casa è un covo di demoni. È questa funesta credenza che ha causato tante atroci azioni ai tempi dell'ignoranza. Con un po' più di discernimento, tuttavia, si sarebbe dovuto immaginare che bruciando il corpo, presumibilmente posseduto dal diavolo, non si bruciava il diavolo. Poiché ci si voleva disfare del diavolo, era lui che bisognava uccidere. La Dottrina Spiritista, illuminandoci sulla vera causa di tutti questi fenomeni, dà a questa credenza il colpo di grazia. Lungi dunque dal far nascere questo pensiero, si deve— ed è un dovere di moralità e di umanità — combatterlo, se esso esiste.

Ciò che occorre fare, quando una simile facoltà si sviluppa spontaneamente in un individuo, è di lasciare che il fenomeno segua il suo corso naturale: la natura è più prudente degli uomini. La Provvidenza, d'altronde, ha i suoi disegni, e la più umile creatura può essere lo strumento dei più grandi progetti. Ma, bisogna convenirne, questo fenomeno assume talvolta proporzioni pesanti e importune per tutti. [12] Ora, in tutti i casi, ecco che cosa bisogna fare. Nel capitolo V, "Manifestazioni fisiche spontanee", abbiamo già dato qualche consiglio su questo argomento, dicendo che bisogna cercare di mettersi in relazione con lo Spirito, per sapere da lui ciò ch'egli vuole. Anche il mezzo seguente è fondato sull'osservazione.

[12] Uno dei fatti più straordinari di questo genere, per la varietà e la stranezza dei fenomeni, è senza dubbio quello che ebbe luogo, nel 1852, nel Palatinato (Baviera renana) a Bergzabern, presso Wissembourg. Esso è tanto più importante in quanto riunisce pressappoco, e nel medesimo soggetto, tutti i generi di manifestazioni spontanee: chiasso da scuotere la casa, sconquasso dei mobili, oggetti lanciati lontano da una mano invisibile, visioni e apparizioni, sonnambulismo, estasi, catalessi, attrazione elettrica, gridi e suoni aerei, strumenti che suonano senza contatto, comunicazioni intelligenti ecc.; e, cosa che non è di poca importanza, la costatazione di questi fatti, durante quasi due anni, da parte di innumerevoli testimoni oculari degni di fede, per il loro sapere e per la loro posizione sociale. Il racconto autentico è stato pubblicato, a quell'epoca, su molti giornali tedeschi e, in particolare, in un libriccino al giorno d'oggi esaurito e rarissimo. Si troverà tuttavia la traduzione completa di questo libriccino nella Rivista Spiritista del 1858, con le spiegazioni e i commenti necessari. Questa è, a nostra conoscenza, la sola pubblicazione francese che ne sia stata fatta. Oltre all'interesse vivissimo legato a questi fenomeni, essi sono eminentemente istruttivi dal punto di vista dello studio pratico dello Spiritismo.

Gli esseri invisibili che rivelano la loro presenza attraverso effetti sensibili sono, in generale, Spiriti d'un ordine inferiore, che si possono dominare per mezzo dell'ascendente morale. È questo ascendente che bisogna cercare di acquisire.

Per ottenere questo ascendente, è necessario far passare il soggetto dallo stato di medium naturale a quello di medium facoltativo. Si produce allora un effetto analogo a quello che ha luogo nel sonnambulismo. Si sa che il sonnambulismo naturale cessa generalmente quando viene sostituito dal sonnambulismo magnetico. Non si arresta affatto la facoltà emancipatrice dell'anima, ma le si dà un altro corso. Ne è lo stesso della facoltà medianica. A questo punto, invece di ostacolare i fenomeni — cosa in cui raramente si riesce e che non sempre è senza pericolo —, bisogna incitare il medium a produrli di sua volontà, imponendosi allo Spirito. Con questo mezzo egli giunge a governarlo, e fa di un dominatore a volte tirannico un essere subordinato e spesso docilissimo. Un fatto degno di nota, e confermato dall'esperienza, è che, in tal caso, un fanciullo può avere altrettanta, e spesso più grande, autorità di un adulto. È questa una nuova prova a sostegno di un punto essenziale della Dottrina, secondo cui lo Spirito è fanciullo solo per il corpo, e ha di per sé stesso uno sviluppo necessariamente anteriore alla sua incarnazione attuale, sviluppo che può donargli ascendente su quegli Spiriti che gli sono inferiori.

La moralizzazione di uno Spirito attraverso i consigli di una terza persona influente ed esperta, nel caso il medium non sia in condizione di farlo, è spesso un mezzo molto efficace. Torneremo su questo argomento più avanti.

163. Persone elettriche. È a questa categoria di medium che sembrerebbero appartenere le persone dotate di una certa dose di elettricità naturale, vere torpedini umane, che producono per semplice contatto tutti gli effetti di attrazione e repulsione. Si avrebbe torto tuttavia a considerarli dei medium, perché la vera medianità suppone l'intervento diretto di uno Spirito. Ora, nel caso di cui parliamo, efficaci esperimenti hanno provato che l'elettricità è l'unico agente di questi fenomeni. Questa bizzarra facoltà, che potrebbe quasi definirsi una infermità, può a volte unirsi alla medianità, come si può vedere nella storia dello Spirito picchiatore di Bergzabern; ma spesso essa è completamente indipendente. Secondo quanto abbiamo già detto, la sola prova dell'intervento degli Spiriti è il carattere intelligente delle manifestazioni. Tutte le volte che questo carattere non esiste, è fondato attribuire tali manifestazioni a una causa puramente fisica. Il problema è sapere se le persone elettriche hanno una maggiore attitudine a diventare medium a effetti fisici. Noi riteniamo di sì, ma questo dovrebbe essere un risultato dell'esperienza.


2. Medium sensitivi o impressionabili


164. Si designano così le persone capaci di avvertire la presenza degli Spiriti attraverso una vaga impressione, una sorta di sfioramento su tutte le membra, di cui esse non possono rendersi conto. Questa varietà non presenta un carattere ben definito. Tutti i medium sono necessariamente impressionabili, per cui l'impressionabilità è una qualità generale piuttosto che speciale: è la facoltà rudimentale indispensabile allo sviluppo di tutte le altre. Essa differisce dall'impressionabilità puramente fisica e nervosa, con la quale non bisogna confonderla, poiché ci sono persone che non hanno i nervi delicati e che più o meno risentono dell'effetto della presenza degli Spiriti, allo stesso modo che altre molto irritabili non ne risentono affatto.

Questa facoltà si sviluppa con l'abitudine e può raggiungere una tale acutezza che colui che ne è dotato riconosce, dall'impressione che risente, non soltanto la natura buona o cattiva dello Spirito che gli è al fianco, ma anche la sua individualità, così come il cieco riconosce da un certo nonsoché l'avvicinarsi della tale o talaltra persona. Egli diventa, in relazione agli Spiriti, un vero sensitivo. Un buono Spirito produce sempre un'impressione dolce e gradevole; quella di un cattivo Spirito, al contrario, è molesta, angosciante e sgradevole. È come se si respirassero delle impurità.


3. Medium udenti


165. Essi odono la voce degli Spiriti. Questa è, come abbiamo detto parlando della pneumatofonia, a volte una voce interiore che si fa sentire nella propria coscienza; altre volte una voce esterna, chiara e distinta come quella di una persona viva. I medium udenti possono entrare in conversazione con gli Spiriti. Allorché essi hanno preso l'abitudine di comunicare con certi Spiriti, li riconoscono immediatamente dal timbro della voce. Quando non si sia dotati di questa facoltà, si può egualmente comunicare con uno Spirito, tramite un medium udente, che svolge la funzione di interprete.

Questa facoltà è molto piacevole quando il medium ascolta solo buoni Spiriti o quelli che lui stesso chiama. Ma non è la stessa cosa quando un cattivo Spirito si accanisce contro di lui, facendogli ascoltare a ogni istante le cose più sgradevoli e a volte le più sconvenienti. È necessario allora sbarazzarsi di costui con i mezzi che indicheremo al capitolo "Dell'ossessione".


4. Medium parlanti


166. I medium udenti, che non fanno che trasmettere ciò che sentono, non sono, propriamente parlando, dei medium parlanti; questi ultimi, molto spesso, non sentono nulla. Presso di loro lo Spirito agisce sugli organi della parola, così come agisce sulla mano dei medium scriventi. Volendo lo Spirito comunicare, si serve di quell'organo ch'egli trova più flessibile presso il medium. All'uno prende in uso la mano, all'altro la parola, a un terzo l'udito. Il medium parlando si esprime generalmente senza avere coscienza di ciò che dice, e sovente egli dice delle cose che sono completamente il contrario di quelle che pensa abitualmente, diverse dalle sue conoscenze e persino al di là della portata della sua intelligenza. Benché egli sia perfettamente sveglio e in uno stato normale, raramente conserva il ricordo di quello che ha detto. Insomma, la parola è per il medium uno strumento di cui si serve lo Spirito, e con il quale una persona estranea può entrare in comunicazione, così come può farlo attraverso il medium udente.

La passività del medium parlante non sempre è così completa. Ve ne sono alcuni che hanno l'intuizione di ciò che dicono, nel momento stesso in cui pronunciano le parole. Ritorneremo su questo genere di medium quando tratteremo dei medium intuitivi.


5. Medium veggenti


167. I medium veggenti sono dotati della facoltà di vedere gli Spiriti. Ve ne sono alcuni che godono di questa facoltà nello stato normale, quando sono perfettamente svegli, e ne conservano un ricordo esatto; altri godono di tale facoltà solo nello stato sonnambolico o vicino al sonnambulismo. Raramente questa facoltà è permanente; essa è quasi sempre l'effetto di una crisi momentanea e passeggera. Si possono collocare nella categoria dei medium veggenti tutte le persone dotate della seconda vista. La possibilità di vedere gli Spiriti in sogno risulta senza dubbio da una sorta di medianità, ma non costituisce, propriamente parlando, elemento sufficiente per considerarsi medium veggente. Abbiamo spiegato questo fenomeno nel capitolo VI, "Manifestazioni visive".

Il medium veggente crede di vedere con gli occhi, come coloro che hanno la doppia vista, ma in realtà è l'anima che vede, e questa è la ragione per la quale essi vedono tanto a occhi chiusi quanto a occhi aperti; da ciò si conclude che un cieco può vedere gli Spiriti come chi abbia la vista perfetta. Ci sarebbe, su quest'ultimo punto, uno studio interessante da fare, quello cioè per sapere se questa facoltà è più frequente nei ciechi. Spiriti che erano stati ciechi ci hanno detto che, da vivi, essi avevano, per mezzo dell'anima, la percezione di certi oggetti e che non erano immersi nella nera oscurità.

168. Bisogna distinguere le apparizioni accidentali e spontanee dalla cosiddetta facoltà di vedere gli Spiriti. Le prime sono frequenti, soprattutto al momento della morte delle persone che si sono amate o conosciute, le quali vengono ad avvertire che non sono più di questo mondo. Numerosi sono gli esempi di fatti di questo genere, per non parlare delle visioni durante il sonno. Altre volte sono egualmente parenti o amici che, benché morti da un tempo più o meno lungo, appaiono sia per avvertire di un pericolo, sia per offrire un consiglio o domandare un favore. Il favore che può reclamare uno Spirito consiste generalmente nell'esecuzione di una cosa che egli non ha potuto fare da vivo, oppure nell'aiuto delle preghiere. Queste apparizioni sono dei fatti isolati che hanno sempre un carattere individuale e personale e non denotano il possesso di una facoltà specifica. La facoltà in questione consiste nella possibilità, se non permanente almeno molto frequente, di vedere il primo Spirito che si presenti, anche quello che ci è più estraneo. È questa facoltà che caratterizza, propriamente parlando, i medium veggenti.

Fra i medium veggenti, ci sono quelli che vedono soltanto gli Spiriti che vengono evocati e di cui essi possono fare la descrizione con minuziosa esattezza. Essi descrivono nei più piccoli particolari i loro gesti, l'espressione della loro fisionomia, i tratti del viso, le vesti e finanche i sentimenti da cui sembrano essere animati. Ve ne sono altri nei quali questa facoltà è ancora più generale; essi vedono tutta la popolazione spiritista circostante andare, venire e, si potrebbe dire, badare agli affari suoi.

169. Una sera, noi assistemmo alla rappresentazione dell'opera Oberon in compagnia di un bravissimo medium veggente. C'era nella sala un gran numero di posti vuoti, molti dei quali, tuttavia, erano occupati da Spiriti che avevano l'aria di interessarsi allo spettacolo. Alcuni di loro si mettevano accanto a gruppi di spettatori e sembrava che ascoltassero le loro conversazioni. Sul palco si svolgeva un'altra scena. Dietro gli attori, parecchi Spiriti d'umore gioviale si divertivano a scimmiottarli, imitando i loro gesti in maniera grottesca; altri, più seri, sembravano ispirare i cantanti e fare degli sforzi per dare loro energia. Uno di essi era costantemente accanto a una delle principali cantanti. Credendolo, noi, animato da intenzioni un po' leggere e avendolo chiamato dopo la calata del sipario, egli venne da noi e ci rimproverò con alquanta severità per il nostro giudizio temerario. 4o non sono quello che voi credete — disse — io sono la sua guida e il suo Spirito protettore. Sono io a essere stato incaricato di dirigerla». Dopo alcuni minuti di una conversazione molto seria, ci lasciò dicendo: Addio. Lei è nel suo camerino. Bisogna che io vada a vegliare su di lei». Noi evocammo in seguito lo Spirito di Weber, l'autore dell'opera, e gli domandammo che cosa pensasse dell'esecuzione della sua opera. «Non è male, — disse — ma è fiacca. Gli attori cantano, ecco tutto. Non c'è ispirazione. Aspettate — soggiunse — vado a cercare di dar loro un po' di sacro fuoco». Lo si vide allora sulla scena, che planava al di sopra degli attori; un effluvio sembrava emanare da lui e spandersi su di loro. In quel momento vi fu in loro un visibile aumento di energia.

170. Ecco un altro fatto che prova l'influenza che gli Spiriti esercitano sugli uomini a loro insaputa. Come quella sera di cui vi abbiamo raccontato sopra, ci trovavamo a una rappresentazione teatrale in compagnia di un altro medium veggente. Avendo intrecciato una conversazione con uno Spirito spettatore, questi ci disse: «Guardate quelle due signore sole, nel palco del primo ordine. Ebbene, io mi vanto di far loro lasciare la sala». Detto questo, lo si vide andar via e piazzarsi nel palco in questione a parlare con le due signore. Tutt'a un tratto queste, che erano attentissime allo spettacolo, si guardano, sembrano consultarsi, poi se ne vanno e non ricompaiono più. Lo Spirito ci fece allora un gesto comico per mostrarci che aveva tenuto fede alla parola; ma noi non lo rivedemmo più per chiedergli maggiori spiegazioni. È così che abbiamo potuto diverse volte essere testimoni del ruolo che svolgono gli Spiriti tra i vivi. Noi li abbiamo osservati in diversi luoghi di riunione, al ballo, al concerto, alla predica, ai funerali, alle feste di nozze ecc., e ovunque ne abbiamo trovati che stimolavano le cattive passioni, che insinuavano la discordia, provocavano le risse, rallegrandosi delle loro prodezze. Altri, al contrario, combattevano queste perniciose influenze, ma solo raramente venivano ascoltati.

171. La facoltà che permette di vedere gli Spiriti può senza dubbio essere sviluppata, ma questa è una di quelle facoltà di cui conviene attendere lo sviluppo naturale, anziché provocarlo, se non si vuole correre il rischio di diventare vittime della propria immaginazione. Quando il germe di una facoltà esiste, essa si manifesta spontaneamente. In linea di massima bisogna accontentarsi delle facoltà che Dio ci ha accordato, senza ricercare l'impossibile; perché altrimenti, volendo troppo avere, si rischia di perdere quello che si ha.

Quando abbiamo detto che i casi di apparizione spontanea sono frequenti (n. 107), noi non abbiamo voluto intendere che essi sono molto comuni. Quanto ai medium veggenti propriamente detti, essi sono ancora più rari, e non c'è assolutamente da fidarsi di quelli che pretendono di fruire di questa facoltà. È perciò prudente non prestar loro fede se non in base a prove positive. E non stiamo parlando di quelli che si abbandonano alla ridicola illusione di vedere gli Spiriti globuli, che abbiamo descritto nel numero 108, ma ci riferiamo a quelli che pretendono di vedere gli Spiriti in maniera razionale. Certe persone possono senza dubbio sbagliarsi in buona fede, ma altre possono anche simulare questa facoltà per amor proprio o per interesse. In questo caso, bisogna tenere particolarmente conto del carattere, della moralità e della sincerità abituale. Ma è soprattutto nei dettagli che si incontrano le migliori possibilità per una sicura verifica, poiché ci sono dettagli che non possono lasciare alcun dubbio, come, per esempio, l'esattezza del ritratto di Spiriti che il medium non ha mai conosciuto quando erano incarnati. Il fatto narrato qui di seguito rientra in questa categoria.

Una vedova, il cui marito comunicava frequentemente con lei, si trovava un giorno con un medium veggente, il quale non conosceva né lei né la sua famiglia. Il medium le disse: «Vedo uno Spirito accanto a lei.» «Ah!» disse la signora, «è senza dubbio mio marito, che non mi lascia quasi mai.» «No,» rispose il medium, «è una donna, d'una certa età; è pettinata in modo singolare; un nastro bianco le cinge la fronte.»

Da questa particolarità e da altri dettagli descrittivi, la signora riconobbe sua nonna in modo tale da non ingannarsi minimamente, e alla quale in quel momento ella non stava affatto pensando. Se il medium avesse voluto simulare la facoltà, gli sarebbe stato facile seguire il pensiero della donna. Ma, invece del marito di cui essa era preoccupata, egli vede una donna con un'acconciatura particolare, della quale niente poteva dargli l'idea. Questo fatto prova un'altra cosa: la vista, presso il medium, non è il riflesso di alcun pensiero estraneo (si veda il n. 102).


6. Medium sonnambuli


172. Il sonnambulismo può essere considerato come una varietà della facoltà medianica o, per meglio dire, sono due ordini di fenomeni che si trovano molto spesso riuniti. Il sonnambulo agisce sotto l'influenza del suo stesso Spirito. È la sua anima che nei momenti di emancipazione vede, intende e percepisce al di fuori del limite dei sensi. Ciò che esprime egli lo trae da sé stesso; le sue idee sono in generale più giuste di quanto lo siano nello stato normale, le sue cognizioni più vaste, poiché la sua anima è libera. In una parola, egli vive anticipatamente la vita degli Spiriti. Il medium, al contrario, è lo strumento d'una intelligenza estranea; egli è passivo, e ciò che dice non viene affatto da lui. Riassumendo, il sonnambulo esprime il suo proprio pensiero, mentre il medium esprime quello di un altro. Ma lo Spirito che sia in comunicazione con un medium comune può ben fare la medesima cosa con un sonnambulo; spesso anche lo stato di emancipazione dell'anima, durante il sonnambulismo, rende questa comunicazione più facile. Molti sonnambuli vedono perfettamente gli Spiriti e li descrivono con la stessa precisione dei medium veggenti; essi possono intrattenersi con loro e trasmetterci il loro pensiero; ciò che essi dicono al di fuori della cerchia delle loro conoscenze personali sovente è suggerito loro da altri Spiriti. Quello che segue è un rimarchevole esempio, in cui la doppia azione dello Spirito del sonnambulo e dello Spirito estraneo si rivela nel modo più inequivocabile.

173. Uno dei nostri amici aveva come sonnambulo un ragazzetto di quattordici o quindici anni, di una intelligenza molto comune e con una istruzione estremamente limitata. Nello stato di sonnambulismo, però, diede prova di una lucidità straordinaria e di una grande perspicacia. Eccelleva soprattutto nel trattamento delle malattie e mise in atto un gran numero di cure ritenute impossibili. Un giorno, durante una visita a un malato, descrisse la malattia di questi con perfetta esattezza. «Ma questo non è tutto,» gli fu detto «ora è necessario indicare il rimedio.» «Non posso,» rispose «il mio angelo dottore non è qui.» «Chi intendi per tuo angelo dottore?» «Quello che mi detta i rimedi.» «Non sei dunque tu che vedi i rimedi?» «Oh, no! Ve l'ho detto, è il mio angelo dottore che me le detta.»

Così, in questo sonnambulo, l'azione di vedere il male era opera del suo stesso Spirito che, per questo, non aveva bisogno di alcuna assistenza. Ma l'indicazione dei rimedi gli era data da un altro. Non trovandosi quest'altro là, nulla egli poteva dire. Quando era solo, era soltanto un sonnambulo; quando era assistito da quello ch'egli chiamava il suo angelo dottore egli era un sonnambulo-medium.

174. La lucidità sonnambolica è una facoltà che attiene all'organismo e che è completamente indipendente dall'elevazione, dall'avanzamento e anche dallo stato morale del soggetto. Un sonnambulo può dunque essere lucidissimo ed essere incapace di risolvere certe questioni se il suo Spirito è poco avanzato. Colui che parla, può dunque, di per sé stesso, dire cose buone o cattive, esatte o false, mettere più o meno delicatezza e scrupolo nei suoi procedimenti, secondo il grado di elevazione o di inferiorità del suo Spirito. È in questi casi che l'assistenza di uno Spirito estraneo può supplire alle sue insufficienze. Ma un sonnambulo può essere assistito da uno Spirito menzognero, frivolo o anche malvagio, allo stesso modo di un medium. È qui soprattutto che le qualità morali hanno una grande influenza per attirare i buoni Spiriti (vedere ne Il libro degli Spiriti, Sonnambulismo, n. 145; e, qui avanti, il capitolo sull’"Influenza morale del medium").


7. Medium guaritori


175. Unicamente per non tralasciare di menzionarla, parleremo qui di questa specie di medium. Infatti questo argomento esige uno svolgimento che supererebbe i limiti entro i quali dobbiamo attenerci. Sappiamo del resto che un medico, nostro amico, si propose di trattarlo in un'opera speciale sulla medicina intuitiva. Noi diremo soltanto che questo genere di medianità consiste principalmente nel dono - che certe persone posseggono - di guarire un malato con il semplice tatto, con lo sguardo, anche con un gesto, senza far ricorso ad alcun medicamento. Si dirà, senza dubbio, che questo non è altro che magnetismo. È evidente che il fluido magnetico gioca qui un grande ruolo; ma, quando si esamina con cura questo fenomeno, si riconosce senza difficoltà che c'è qualcosa di più. La magnetizzazione ordinaria è un vero e proprio trattamento, continuo, regolare e metodico. Nel caso che stiamo considerando, invece, le cose stanno in modo del tutto differente. Tutti i magnetizzatori sono più o meno atti a guarire se sanno agire convenientemente, mentre presso i medium guaritori la facoltà è spontanea, e qualcuno anzi la possiede senza aver mai sentito parlare di magnetismo. L'intervento di una potenza occulta, che è ciò che costituisce la medianità, diviene evidente in certe circostanze. Essa lo è soprattutto quando consideriamo che la maggior parte delle persone, le quali possono con ragione essere qualificate medium guaritori, fa ricorso alla preghiera, che è una vera evocazione (vedere qui il n. 131).

176. Quelle che seguono sono le risposte date alle domande, rivolte agli Spiriti, su questo argomento.

1. Le persone dotate della potenza magnetica si possono considerare come formanti una varietà di medium?

«Non potete averne alcun dubbio.»

2. Tuttavia il medium è un intermediario tra gli Spiriti e l'uomo. Ora, il magnetizzatore, che attinge la sua forza in sé stesso, non sembra proprio che sia l'intermediario di un qualche potere estraneo.

«È un errore. La potenza magnetica risiede senza dubbio nell'uomo, ma essa è aumentata dall'azione degli Spiriti che egli invoca in suo aiuto. Se tu, per esempio, magnetizzi con il proposito di guarire e invochi un buono Spirito che si interessi a te e al tuo malato, egli aumenta la tua forza e la tua volontà, dirige il tuo fluido e gli dà le qualità necessarie.»

3. Possono esistere, però, magnetizzatori eccellenti che non credono agli Spiriti?

«Credi tu, dunque, che gli Spiriti agiscano solo su quelli che credono in loro? Quanti magnetizzano per il bene sono sempre assecondati dai buoni Spiriti. Ogni uomo che nutra il desiderio del bene li chiama senza neppure accorgersene; allo stesso modo che, attraverso il desiderio del male e le cattive intenzioni, egli chiama gli Spiriti malvagi.»

4. Colui che, avendo la forza magnetica, credesse all'intervento degli Spiriti, agirebbe con maggiore efficacia?

«Egli farebbe cose tali che voi guardereste a esse come a dei miracoli.»

5. Certe persone hanno davvero il dono di guarire attraverso il semplice contatto, senza l'impiego dei passi magnetici?

«Sicuro. Non ne avete voi forse numerosi esempi?»

6. In questo caso c'è azione magnetica o soltanto influenza degli Spiriti?

«L'una e l'altra cosa. Queste persone sono dei veri medium, poiché esse agiscono sotto l'influenza degli Spiriti; ma questo non vuol dire che esse siano dei medium scriventi, come intendete voi.»

7. Questo potere può essere trasmesso?

«Il potere, no. Si può, invece, trasmettere la conoscenza degli elementi necessari per esercitarlo, se lo si possiede. C'è chi non sospetterebbe neppure di possedere questo potere se non credesse che gli è stato trasmesso.»

8. Si possono ottenere delle guarigioni attraverso la sola preghiera?

«Sì, qualche volta. Se Dio lo permette. Ma può darsi che il bene del malato sia quello di soffrire ancora, la qual cosa vi induce a credere che la vostra preghiera non sia stata ascoltata.»

9. Ci sono, per questo, formule di preghiere che sono le une più efficaci delle altre?

«Solo la superstizione può attribuire un valore a certe parole, e solo Spiriti ignoranti o mentitori possono alimentare simili idee prescrivendo delle formule. Può avvenire tuttavia che, in persone poco illuminate e incapaci di comprendere le cose essenzialmente spirituali, l'impiego di una formula contribuisca a infonder loro fiducia. In questo caso non è la formula che è efficace, ma è la fede che è aumentata, grazie all'idea legata all'impiego della formula.»


8. Medium pneumatografi


177. Si dà questo nome ai medium atti a ottenere la scrittura diretta, il che non è dato a tutti i medium scriventi. Questa facoltà è finora abbastanza rara; essa, probabilmente, si sviluppa con l'esercizio. Ma, come abbiamo detto, la sua utilità pratica si limita a una costatazione evidente dell'intervento di una forza occulta nelle manifestazioni. Solo l'esperienza è in grado di far vedere a qualsiasi persona se la possiede. Si può dunque provare e si può d'altra parte chiederlo a uno Spirito protettore con gli altri mezzi di comunicazione. A seconda della maggiore o minore potenza del medium, si ottengono dei semplici tratti, segni, lettere, parole, frasi e anche delle intere pagine. Comunemente basta collocare un foglio di carta piegato in un luogo qualsiasi o stabilito dallo Spirito, per dieci minuti o un quarto d'ora o a volte di più. La preghiera e il raccoglimento sono condizioni essenziali. È per questo che si può considerare impossibile ottenere qualcosa in una riunione di persone poco serie o che non siano animate da sentimenti di simpatia e benevolenza (vedere, per la teoria della scrittura diretta, il capitolo VIII, "Laboratorio del mondo invisibile", n. 127 e ss., e il capitolo XII, "Pneumatografia").

Noi tratteremo dei medium scriventi, in maniera speciale, nei capitoli che seguono.