IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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16. «Non chiunque mi dice: "Signore, Signore!" entrerà nel Regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.»

Ascoltate queste parole del Maestro, voi tutti che rifiutate la Dottrina Spiritista come se fosse opera del demonio. Aprite le orecchie. Il momento di intendere è arrivato.

Basta indossare la divisa del Signore per essere un fedele servitore? Basta dire: 4o sono Cristiano» per seguire Cristo? Cercate i veri Cristiani. Voi li riconoscerete dalle loro opere. «Un buon albero non può portare dei cattivi frutti, né un cattivo albero può portare dei buoni frutti». «Tutti gli alberi che non portano dei buoni frutti vengono abbattuti e bruciati». Ecco le parole del Maestro. Discepoli di Cristo, comprendetele bene. Quali sono i frutti che deve portare l'albero del Cristianesimo, forte albero i cui rami frondosi diffondono la loro ombra su una parte del mondo, ma che non hanno ancora posto al riparo tutti quelli che devono radunarsi intorno a lui? I frutti dell'albero della vita sono frutti di vita, di speranza e di fede. Il Cristianesimo, così come si configura da secoli, predica sempre queste divine virtù, cerca di dispensare i suoi frutti, ma troppo pochi sono quelli che li raccolgono! L'albero è sempre buono, ma sono i giardinieri a essere cattivi. Essi l'hanno coltivato a loro piacere, l'hanno voluto modellare secondo le loro necessità, l'hanno tagliato, rimpicciolito, mutilato. I suoi rami resi sterili non portano frutti cattivi, semplicemente non ne portano più. Il viandante assetato quando si ferma alla sua ombra per cercare il frutto della speranza che deve ridargli forza e coraggio, nota solo rami aridi che preannunciano la tempesta. Invano chiede il frutto della vita all'albero della vita: le foglie, rinsecchite cadono ai suoi piedi. La mano dell'uomo le ha talmente maneggiate da bruciarle.

Aprite dunque le orecchie e il cuore, miei benamati! Coltivate questo albero della vita i cui frutti danno la vita eterna. Colui che l'ha piantato vi invita a curarlo con amore, e vedrete che di nuovo e abbondantemente vi darà questi frutti divini. Conservatelo così come Cristo ve l'ha donato: non mutilatelo. La sua immensa ombra vuole estendersi su tutto l'universo: non tagliate i suoi rami. I suoi frutti benefici cadono in abbondanza per dissetare lo stanco viandante che vuole raggiungere la meta. Non raccogliete questi frutti per immagazzinarli e lasciarli marcire in modo che non servano più a nessuno.

Molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti». È che ci sono accaparratori del pane della vita, così come ce ne sono del pane materiale. Non mettetevi fra questi. L'albero che porta buoni frutti deve spargerli ovunque. Andate dunque a cercare quelli che sono assetati, conduceteli sotto le fronde dell'albero e dividete con loro il riparo che esso offre. «Non si raccoglie l'uva dalle spine». Fratelli miei, allontanatevi da coloro che vi chiamano per mostrarvi i rovi del cammino e seguite quelli che vi conducono all'ombra dell'albero della vita.

Il divino Salvatore, il giusto per eccellenza, l'ha detto, e le Sue parole non scorreranno via: «Non chiunque che mi dice: "Signore, Signore!" entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli».

Che il Signore delle benedizioni vi benedica; che il Dio della luce vi illumini; che l'albero della vita dispensi su di voi frutti in abbondanza! Credete e pregate.

(Siméon, Bordeaux, 1863)