IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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15. Perdonare i nemici è domandare perdono per se stessi; perdonare gli amici è dar loro una prova di amicizia; perdonando le offese si dimostra che si sta diventando migliori. Perdonate dunque, miei amici, affinché Dio vi perdoni. Se infatti voi siete duri, intransigenti, inflessibili, se serbate rancore anche per una leggera offesa, come volete che Dio dimentichi che ogni giorno voi avete la massima necessità di indulgenza? Oh, infelice chi dice: «Non perdonerò mai», perché pronuncia la sua stessa condanna. D'altra parte chissà che, analizzando nel vostro profondo, non siate proprio voi l'aggressore. Chissà se, in questa lotta che comincia con una puntura di spillo e finisce con una rottura, non siete stato voi a colpire per primo. Se non vi è sfuggita una parola che ferisce. Se avete usato tutta la moderazione necessaria. Senza dubbio il vostro avversario ha torto a mostrarsi troppo suscettibile, ma questo è un buon motivo per voi per essere indulgente e per lui per non meritare il biasimo che gli rivolgete. Ammettiamo che voi siate stato veramente offeso in una certa circostanza, chi può dire che non siate stato voi a inasprire la situazione con delle ritorsioni e a far degenerare in una seria disputa ciò che avrebbe potuto essere facilmente dimenticato? Se dipendeva da voi impedirne il seguito, e non lo avete fatto, voi siete colpevole. Ammettiamo infine che non abbiate nessun rimprovero da farvi, sarete solo maggiormente meritevole a mostrarvi clemente.

Ma ci sono due modi molto diversi di perdonare: c'è il perdono delle parole e il perdono del cuore. Molti dicono del loro avversario: «Lo perdono», mentre intimamente provano un segreto piacere per il male che gli sta succedendo, dicendo fra sé che è ciò che si merita. Ci sono quelli che dicono: «Perdono». E aggiungono: «Ma non mi riconcilierò mai, non lo rivedrò mai più in vita mia». È questo il perdono secondo il Vangelo? No, il vero perdono, il perdono cristiano, è quello che stende un velo sul passato ed è il solo di cui sarà tenuto conto, perché Dio non si accontenta dell'apparenza. Egli sonda nel profondo dei cuori e nei più segreti pensieri: non lo si raggira con parole e vani simulacri. L'oblio completo e assoluto delle offese è proprio dei grandi animi. Il rancore è sempre segno di bassezza e di inferiorità. Non dimenticate che il vero perdono si riconosce più dai fatti che dalle parole.

(Paolo Apostolo, Lione, 1861)