Il Libro degli Spiriti

Allan Kardec

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CAPITOLO IX
INTERVENTO DEGLI SPIRITI NEL MONDO CORPOREO

1.Come gli Spiriti possono penetrare nel nostro pensiero. — 2. Influenza occulta degli Spiriti sui nostri pensieri e sulle nostre azioni. — 3. Posseduti. — 4. Convulsionari. — 5. Affetto degli Spiriti per determinate persone. — 6.Angeli custodi. Spiriti protettori, familiari o simpatici. — 7. Presentimenti. — 8.Influenza degli Spiriti sugli avvenimenti della vita. — 9. Azione degli Spiriti sui fenomeni della Natura. — 10. Gli Spiriti nelle battaglie. — 11. Dei patti. — 12. Potere occulto. Talismani. Fattucchieri. — 13. Benedizioni e maledizioni.


Come gli Spiriti possono penetrare nel nostro pensiero.

456. Gli Spiriti vedono tutto ciò che facciamo?

«Possono vederlo in quanto ne siete continuamente circondati, ma ogni Spirito vede solo le cose sulle quali dirige la sua attenzione. Infatti, delle cose che sono loro indifferenti non si occupano.»

457. Gli Spiriti possono conoscere i nostri più segreti pensieri?

«Sovente conoscono ciò che vorreste nascondere a voi stessi. Né atti ne pensieri possono essere loro dissimulati.»

457a. Da ciò sembrerebbe più facile nascondere qualcosa a una persona vivente di quanto non sia possibile farlo a questa stessa persona dopo la sua morte.

«Certamente. E quando credete di esservi ben nascosti, sovente avete intorno a voi una moltitudine di Spiriti che vi stanno osservando.»

458. Che cosa pensano di noi gli Spiriti che ci circondano e che ci osservano?

«Dipende. Gli Spiriti folletti se la ridono delle piccole controversie che vi procurano e si fanno beffe del vostro nervosismo. Gli Spiriti seri vi compiangono per le vostre traversie e cercano di aiutarvi.»

Influenza occulta degli Spiriti sui nostri pensieri e sulle nostre azioni.

459. Gli Spiriti influiscono sui nostri pensieri e sulle nostre azioni?

«Per quanto riguarda ciò, la loro influenza è più grande di quanto crediate, perché molto di frequente sono loro che vi guidano.»

460. Noi abbiamo pensieri che ci sono propri e altri che ci vengono suggeriti?

«La vostra anima è uno Spirito che pensa. Voi, di certo, non ignorate che molti pensieri vi arrivano contemporaneamente su uno stesso soggetto, e sovente diametralmente opposti gli uni agli altri. Ebbene, ce ne sono sempre di vostri e di nostri. È questo che vi crea incertezza, perché avete in voi due idee che si combattono.»

461. Come distinguere i pensieri che ci sono propri da quelli che ci vengono suggeriti?

«Quando un pensiero vi viene suggerito è come se una voce vi parlasse. I pensieri propri sono quelli del primo impulso. Del resto per voi questa distinzione non riveste un grande interesse, e sovente e utile non saperlo: l'uomo agisce più liberamente. Se decide per il bene lo fa più volentieri, se prende la cattiva strada, ha solo una maggiore responsabilità.»

462. Gli uomini d'intelligenza e di genio attingono sempre le loro idee nel profondo del loro intimo?

«Qualche volta le idee vengono dal loro stesso Spirito, ma frequentemente esse sono suggerite da altri Spiriti, che li giudicano capaci di comprenderle e degni di trasmetterle. Quando non le trovano in sé stessi, fanno appello all'ispirazione: e un'evocazione che fanno senza rendersene conto.»

Se fosse stato utile distinguere chiaramente i nostri pensieri da quelli che ci vengono suggeriti, Dio ce ne avrebbe dato il mezzo, come ci ha dato quello per distinguere il giorno dalla notte. Quando una cosa e nel vago, è così che conviene che accada.

463. Si dice a volte che il primo impulso è sempre quello buono. È vero?

«Può essere buono o cattivo secondo la natura dello Spirito incarnato. È sempre buono in chi ascolta le buone ispirazioni.»

464. Come distinguere se un pensiero suggerito viene da uno Spirito buono o da uno cattivo?

«Considerate bene la cosa: i buoni Spiriti consigliano solo il bene. Sta a voi distinguere.»

465. A quale scopo gli Spiriti imperfetti ci spingono al male?

«Per farvi soffrire come essi soffrono.»

465a. Questo diminuisce le loro sofferenze?

«No, ma essi lo fanno per invidia nel vedere degli esseri più felici di loro.»

465b. Che genere di sofferenze vogliono farci provare?

«Quelle di un essere appartenente a un ordine inferiore e lontano da Dio.»

466. Perché Dio permette che degli Spiriti ci inducano al male?

«Gli Spiriti imperfetti sono gli strumenti destinati a provare la fede e la costanza degli uomini nel praticare il bene. Tu, essendo Spirito, devi progredire nella scienza dell'infinito, è per questo che passi attraverso le prove del male per giungere al bene. La nostra missione è quella di metterti sulla retta via e, quando delle cattive influenze agiscono su di te, sei tu che le chiami con il desiderio del male, perché gli Spiriti inferiori vengono in tuo aiuto nel male quando tu hai la volontà di commetterlo. Essi possono indurti al male solo quando tu vuoi il male. Se sei incline all'omicidio, ebbene, tu avrai un nugolo di Spiriti che alimenteranno in te questo pensiero. Ma ne avrai anche altri che tenteranno di orientarti verso il bene, cosa che ristabilisce l'equilibrio della bilancia e ti lascia padrone della scelta.»

È così che Dio lascia alla nostra coscienza la scelta del cammino che dobbiamo seguire e la libertà di cedere all'una o all'altra delle influenze contrapposte che vengono esercitate su di noi.

467. Ci si può affrancare dall'influenza degli Spiriti che inducono al male?

«Sì, perché si occupano solo di coloro che li sollecitano con i loro desideri o li attirano con i loro pensieri.»

468. Gli Spiriti, la cui influenza viene respinta con la volontà, rinunciano ai loro tentativi?

«Che cosa vuoi che facciano? Quando non c’è niente da fare, si fanno da parte. Ciononostante stanno in agguato, in attesa del momento favorevole, come il gatto sta in agguato in attesa del topo.»

469. Con quale mezzo si può neutralizzare l'influenza dei cattivi Spiriti?

«Praticando il bene e ponendo tutta la vostra fiducia in Dio, voi respingete l'influenza degli Spiriti inferiori e annientate il predominio che essi vogliono esercitare su di voi. Guardatevi dall'ascoltare le suggestioni degli Spiriti che suscitano in voi cattivi pensieri, che seminano la discordia tra di voi e che suscitano in voi tutte le cattive passioni. Diffidate soprattutto di coloro che fanno leva sul vostro orgoglio, perché vi prendono dal vostro lato debole. Ecco perché Gesù vi fa dire nella preghiera domenicale: "Signore! Fa' che non cadiamo in tentazione, ma liberaci dal male!"»

470. Gli Spiriti che cercano di indurci al male, mettendo così a dura prova la nostra determinazione nel praticare il bene, hanno ricevuto la missione di farlo? E, se è una missione quella che essi compiono, ne sono responsabili?

«Nessuno Spirito riceve la missione di fare il male. Quando lo fa, e per sua stessa volontà e perciò ne subisce le conseguenze. Dio può lasciarlo fare per mettere voi alla prova. Ma non glielo ordina. Sta a voi quindi respingerlo.»

471. Quando proviamo un sentimento di angoscia, di ansietà indefinibile o di soddisfazione interiore senza una causa precisa, ciò attiene unicamente a una disposizione fisica?

«È quasi sempre un effetto delle comunicazioni che voi avete, a vostra insaputa, con gli Spiriti o che voi avete avuto con loro durante il sonno.»

472. Gli Spiriti che vogliono indurci al male non fanno che approfittare delle circostanze in cui ci troviamo o possono far nascere queste circostanze?

«Approfittano delle circostanze, ma sovente le provocano spingendovi, a vostra insaputa, verso l'oggetto della vostra cupidigia. Così, per esempio, una persona trova sul suo cammino una somma di denaro: non crediate che siano stati gli Spiriti ad aver portato il denaro in quel luogo, ma essi possono dare alla persona l'idea di dirigersi verso quella direzione. E allora da loro le viene suggerito il pensiero di impossessarsene, mentre altri Spiriti le suggeriscono di restituire la somma al legittimo proprietario, Lo stesso accade per tutte le altre tentazioni.»

Posseduti.

473. Uno Spirito può momentaneamente entrare nell'involucro di una persona vivente, ossia introdursi in un corpo animato e agire in luogo dello Spirito che vi si trova incarnato?

«Uno Spirito non entra in un corpo come voi entrate in una casa. Si può assimilare con uno Spirito incarnato, che abbia gli stessi difetti e le stesse qualità, per agire congiuntamente. Ma è sempre lo Spirito incarnato che agisce come vuole sulla materia di cui è rivestito. Uno Spirito non può sostituirsi a quello incarnato perché lo Spirito e il corpo sono legati per tutto il tempo designato, fino al termine dell'esistenza materiale.»

474. Se non c’è possessione propriamente detta, ossia coabitazione di due Spiriti nel medesimo corpo, l'anima può trovarsi a dipendere da un altro Spirito così da esserne soggiogata od ossessa al punto che la sua volontà ne venga in qualche modo paralizzata?

«Sì, e questi sono i veri posseduti. Ma tenete presente che questo dominio non si verifica mai senza il concorso di colui che lo subisce, sia per sua debolezza, sia per suo desiderio. Sovente sono stati presi per posseduti degli epilettici o dei malati mentali che avevano più bisogno di un medico che di un esorcismo.»

La parola posseduto, secondo l'accezione comune, presuppone l'esistenza di demoni, ossia di una categoria di esseri dalla natura perversa, e la coabitazione di uno di questi esseri con l'anima che si trova nel corpo di un individuo. Poiché non ci sono demoni in questo senso, e poiché due Spiriti non possono abitare contemporaneamente lo stesso corpo, non esistono posseduti secondo il significato attribuito a questo termine. Il termine posseduto, deve intendersi solo come la dipendenza assoluta in cui può venire a trovarsi l'anima riguardo a Spiriti imperfetti che la soggiogano.

475. Possiamo allontanare da noi stessi gli Spiriti cattivi e liberarci del loro dominio?

«Si può sempre scuotere un giogo quando se ne abbia la ferma volontà.»

476. Può succedere che la fascinazione esercitata dai cattivi Spiriti sia tale che la persona soggiogata non se ne accorga. Una terza persona potrebbe allora far cessare la soggezione e, in questo caso, quale condizione dovrebbe soddisfare?

«Se è un uomo dabbene, la sua volontà può venirgli in aiuto chiedendo il concorso dei buoni Spiriti, perché quanto più si è uomini dabbene, tanto più si ha potere sugli Spiriti imperfetti per allontanarli e sui buoni Spiriti per attrarli. Comunque tutto sarebbe inutile se chi e soggiogato non collabora. Ci sono persone che si compiacciono di una dipendenza che lusinga i loro gusti e i loro desideri. In ogni caso, chi non ha il cuore puro non può esercitare alcuna influenza, perché i buoni Spiriti lo disprezzano, e i cattivi non lo temono.»

477. Le formule di esorcismo hanno qualche efficacia sui cattivi Spiriti?

«No. Quando questi Spiriti vedono che si prende la cosa sul serio, se la ridono e vi si ostinano.»

478. Ci sono delle persone che, pur animate da buone intenzioni, cionondimeno sono ossesse. Qual è il mezzo migliore per liberarsi degli Spiriti ossessori?

«Fiaccare la loro insistenza, non tenere in alcun conto le loro suggestioni, mostrare loro che perdono solo tempo. Allora, quando vedono che non c’è niente da fare, se ne vanno.»

479. la preghiera è un mezzo efficace per guarire dall'ossessione?

«La preghiera è sempre un potente soccorso in tutto. Ma siate pur certi che non basta bisbigliare qualche parola per ottenere ciò che si desidera. Dio assiste coloro che agiscono e non quelli che si limitano a chiedere. Bisogna dunque che l'ossesso faccia da parte sua ciò che è necessario perché sia eliminata in lui stesso la causa che attira gli Spiriti malvagi.» (vedere Il Libro dei Medium, al capitolo su "L'ossessione").

480. Che cosa pensare della cacciata dei demoni di cui si parla nel Vangelo?

«Dipende dall'interpretazione. Se voi chiamate demonio uno Spirito cattivo che soggioga un individuo, quando la sua influenza sarà annientata, esso sarà veramente cacciato. Se una vostra malattia viene attribuita al demonio, una volta che avrete debellato la malattia, potrete anche dire che avete scacciato il demonio. Una cosa può essere vera o falsa secondo il significato che si attribuisce alle parole. Le più grandi verità possono sembrare assurde quando si tenga conto solo della forma e quando si prenda l'allegoria per la realtà. Cercate di comprendere bene ciò e fatene tesoro: si tratta di regole di larga applicazione.»

Convulsionari.

481. Gli Spiriti giocano un certo ruolo nei fenomeni che si generano in individui designati con il nome di convulsionari?

«Sì. Un ruolo molto grande, come quello del magnetismo che n e è la causa prima. Ma la ciarlataneria ha sovente sfruttato ed esagerato questi fenomeni, facendo cadere nel ridicolo i convulsionari.»

481a. In generale di quale natura sono gli Spiriti che concorrono a questo genere di fenomeni?

«Di natura poco elevata. Credete forse che gli Spiriti superiori si divertano con cose di questo genere?»

482. Come può lo stato anormale dei convulsionari e di coloro che soffrono di crisi nervose in genere diffondersi improvvisamente in tutta una popolazione?

«Per effetto simpatico. Le disposizioni morali si comunicano molto facilmente in certi casi. Nessuno di voi e così estraneo agli effetti magnetici da non comprendere questo e come certi Spiriti debbano prendervi parte per simpatia verso quelli che li provocano.»

Fra le strane facoltà che si notano nei convulsionari, si riconoscono facilmente quelle di cui il sonnambulismo e il magnetismo offrono numerosi esempi. Tali sono, tra le altre, l'insensibilità fisica, la trasmissione del pensiero, la trasmissione per simpatia dei dolori ecc. Non si può dunque dubitare che queste persone in preda a crisi nervose si trovino in una sorta di sonnambulismo allo stato di veglia, provocato dall'influenza che gli uni esercitano sugli altri. Essi sono a loro volta magnetizzatori e magnetizzati a loro insaputa.

483. Qual e la causa dell'insensibilità fisica che si nota sia in certi convulsionari, sia in taluni individui sottoposti alle più atroci torture?

«In alcuni si tratta di un effetto esclusivamente magnetico, che agisce sul sistema nervoso allo stesso modo di certe sostanze. In altri l'esaltazione del pensiero attenua la sensibilità cosicché la vita sembra essersi ritirata dal corpo per trasferirsi nello Spirito. Non sapete forse che quando lo Spirito e fortemente preoccupato per una cosa, il corpo non sente, non vede e non ode niente?»

L'esaltazione fanatica e l'entusiasmo offrono sovente, nei supplizi, l'esempio di una calma e di un sangue freddo che non potrebbero trionfare su un dolore acuto, se non si ammettesse che la sensibilità si trova neutralizzata da una sorta di effetto anestetico. Si sa che nell'ardore della battaglia sovente non ci si accorge di una grave ferita mentre, in circostanze ordinarie, una scalfittura farebbe trasalire.

Poiché questi fenomeni dipendono da una causa fisica e dall'azione di certi Spiriti, ci si potrebbe domandare come, in certi casi, sia potuto dipendere dall'autorità farli cessare. La ragione di ciò è semplice. L'azione degli Spiriti in questi casi e solo secondaria, poiché non fanno che approfittare di una disposizione naturale. L'autorità non ha soppresso questa disposizione, ma ha soppresso la causa che la manteneva e la esaltava. Da attiva l'ha resa latente e ha avuto ragione ad agire così, poiché ne risultava abuso e scandalo. Si sa, del resto, che interventi di questo genere non hanno successo quando l'azione degli Spiriti è diretta e spontanea.


Affetto degli Spiriti per determinate persone.

484. Gli Spiriti, affettivamente, hanno preferenze per certe persone

«Gli Spiriti buoni simpatizzano per gli uomini dabbene, o per quelli suscettibili di miglioramento. Gli Spiriti inferiori simpatizzano per gli uomini viziosi o che possono diventarlo. Da qui il loro attaccamento, conseguenza della somiglianza dei sentimenti.»

485. L'affetto degli Spiriti per certe persone è esclusivamente morale?

«Il vero affetto non ha niente di carnale. Ma, quando uno Spirito si attacca a una persona, non sempre e per affetto, poiché vi si può mescolare un ricordo di passioni umane.»

486. Gli Spiriti si interessano alle nostre disgrazie e alla nostra prosperata? Quelli che ci vogliono bene si affliggono per le sofferenze che proviamo durante la vita?

«Gli Spiriti buoni fanno tutto il bene possibile e sono felici di tutto ciò che vi fa felici. Si affliggono per i vostri mali quando non li sopportate con rassegnazione, poiché questi mali sono senza beneficio per voi, in quanto voi vi comportate come il malato che rifiuta l'amara pozione che deve guarirlo.»

487. Qual è il tipo di male per cui più si affliggono gli Spiriti nei nostri confronti? Si tratta di male fisico o di male morale?

«Si affliggono per il vostro egoismo e la vostra durezza di cuore: poiché da ciò deriva tutto. Essi si beffano di tutti quei mali immaginari che nascono dall'orgoglio e dall'ambizione e si rallegrano per quei mali che abbreviano il vostro tempo di prova.»

Gli Spiriti, sapendo che la vita fisica e solo transitoria e che le tribolazioni che l'accompagnano sono dei mezzi per arrivare a uno stato migliore, si affliggono per noi più per le cause morali che ce ne allontanano che per i mali fisici che sono solo passeggeri.

Gli Spiriti si prendono poca cura delle disgrazie che non riguardano altro che le nostre idee mondane, così come noi facciamo riguardo ai dispiaceri puerili dell'infanzia.

Lo Spirito, che vede nelle afflizioni della vita un mezzo di avanzamento per noi, le considera come la crisi momentanea che deve salvare il malato. Ha compassione per le nostre sofferenze come noi ne abbiamo per quelle di un amico. Ma, vedendo le cose da un punto di vista più giusto, egli le giudica in modo diverso dal nostro. Mentre gli Spiriti buoni mettono in rilievo il nostro coraggio nell'interesse del nostro avvenire, quelli cattivi ci spingono alla disperazione per comprometterlo.


488. I nostri parenti e i nostri amici, che ci hanno preceduti nell'altra vita, hanno per noi più simpatia di quegli Spiriti che ci sono estranei?

«Senza dubbio e sovente vi proteggono come Spiriti, secondo quanto è in loro potere.»

488a. Sono sensibili all'affetto che manteniamo verso di loro?

«Molto sensibili, ma dimenticano chi li dimentica.»

Angeli custodi. Spiriti protettori, familiari o simpatici.

489. Ci sono degli Spiriti che si legano a un individuo in particolare per proteggerlo?

«Sì. Il fratello spirituale, quello che chiamate il buono Spirito o il buon genio

490. Che cosa si deve intendere per Angelo Custode?

«Lo Spirito protettore di un ordine elevato.»

491. Qual è la missione dello Spirito protettore?

«Quella di un padre per i suoi figli. Condurre cioè il suo protetto sulla buona via, aiutarlo con i suoi consigli, consolarlo nelle sue afflizioni, sostenere il suo coraggio nelle prove della vita.»

492. Lo Spirito protettore è attaccato all'individuo fin dalla sua nascita?

«Dalla nascita alla morte e molte volte lo segue dopo la morte nella vita spiritista e anche in numerose esistenze corporee perché queste esistenze non sono che fasi molto brevi in confronto alla vita dello Spirito.»

493. La missione dello Spirito protettore è volontaria od obbligatoria?

«Lo Spirito è obbligato a vegliare su di voi, perché ha accettato questo compito, ma può scegliere fra gli esseri che gli sono simpatici. Per alcuni e un piacere, per altri una missione o un dovere.»

493a. Legandosi a una persona, lo Spirito rinuncia a proteggerne delle altre?

«No. Ma lo fa in modo meno esclusivo.»

494. Lo Spirito protettore è fatalmente legato all'essere affidato alla sua custodia?

«Succede sovente che certi Spiriti lascino la loro posizione per adempiere varie missioni. Ma in questo caso vengono sostituiti.»

495. Lo Spirito protettore abbandona qualche volta il suo protetto, quando questi si ribella ai suoi consigli?

«Si allontana quando vede che i suoi consigli sono inutili e quando la volontà del suo protetto, di subire cioè l'influenza degli Spiriti inferiori, è più forte. Ma non lo abbandona completamente e si fa sempre sentire, ed è allora che l'uomo si tappa le orecchie. Però ritorna non appena lo si chiami.

È una dottrina che dovrebbe convertire anche i più increduli, per il suo fascino e per la sua dolcezza: e la dottrina degli angeli custodi. Pensare di avere sempre accanto a sé degli esseri a voi superiori, che sono sempre pronti a darvi dei consigli, a sostenervi, ad aiutarvi a scalare l'impervia montagna del bene, che sono amici più sicuri e più devoti dei legami più intimi che si possano intrecciare su questa Terra, non è forse un pensiero molto consolante? Questi esseri sono lì per ordine di Dio. È Lui che li ha messi accanto a voi, ed essi sono lì per amore di Dio e compiono presso voi una bella per quanto difficile missione. Sì, ovunque voi siate, l'angelo custode sarà con voi: carceri, ospedali, luoghi di corruzione, solitudine, niente vi separa da questo amico che non potete vedere, ma di cui la vostra anima sente i più dolci impulsi e intende i saggi consigli.

Perché non conoscete meglio questa verità? Quante volte vi aiuterebbe nei momenti di crisi, quante volte vi salverebbe dagli Spiriti cattivi! Ma nel grande giorno, questo angelo del bene dovrà spesso dirvi: "Non te l'ho forse detto? E tu non l'hai fatto. Non ti ho forse mostrato l'abisso? E tu ci sei precipitato. Non ti ho forse fatto sentire nella coscienza la voce della verità? E tu hai seguito i consigli della menzogna." Ah! interrogate i vostri angeli custodi, stabilite fra loro e voi quella tenera intimità che regna fra gli amici migliori. Non pensate di poter loro nascondere niente, perché sono l'occhio di Dio e non potete ingannarli. Pensate al futuro. Cercate di progredire in questa vita e le vostre prove saranno più brevi e le vostre esistenze più felici. Andiamo, uomini, coraggio! Gettate lontano da voi, una volta per tutte, pregiudizi e idee arretrate, entrate nella nuova via che si apre davanti a voi. Marciate! Marciate! Avete delle guide, seguitele: lo scopo non può mancarvi, perché questo scopo è Dio stesso.

A quelli che pensassero che è impossibile per degli Spiriti veramente elevati sobbarcarsi in ogni momento un compito così arduo, noi diremo che influenziamo le vostre anime anche quando ci troviamo a parecchi milioni di chilometri da voi. Per noi lo spazio e niente e pur vivendo in un altro mondo, i nostri Spiriti conservano il loro legame con il vostro. Noi fruiamo di qualità che voi non potete comprendere, ma siate certi che Dio non ci ha imposto un compito superiore alle nostre forze e che non vi ha abbandonati soli sulla Terra, senza amici e senza sostegno. Ogni angelo custode ha il suo protetto sul quale veglia, come un padre veglia sul proprio figlio. È felice quando lo vede sulla buona strada, è triste quando i suoi consigli non sono ascoltati.

Non temete di affaticarci con le vostre richieste. Siate invece sempre in rapporto con noi: sarete più forti e più felici. Sono proprio le comunicazioni di ogni uomo con il suo Spirito familiare che fanno di tutti gli uomini dei medium, medium oggi ignorati ma che si manifesteranno più avanti e dilagheranno come un oceano infinito per soffocare l'incredulità e l'ignoranza. Uomini istruiti, istruite! Uomini di talento, elevate i vostri fratelli! Voi non sapete quale opera compireste così: è quella del Cristo, quella che Dio vi impone. Perché Dio vi avrebbe dato l'intelligenza e la scienza se non per farne partecipi i vostri fratelli, per farli avanzare sulla strada del bene e della felicita eterna?»

SAN LUIGI, SANT'AGOSTINO

La dottrina degli angeli custodi, che vegliano sui loro protetti nonostante la distanza che separa i mondi, non ha niente che debba sorprendere. Al contrario, essa e grande e sublime. Non vediamo forse sulla Terra dei padri vegliare sui figli, anche se lontani, e aiutarli con i loro consigli per corrispondenza? Che cosa ci sarebbe dunque di tanto impressionante nel fatto che gli Spiriti possano guidare coloro che prendono sotto la loro protezione, da un mondo all'altro, dal momento che per loro la distanza che separa i mondi è minore di quella che sulla Terra separa i continenti? Non hanno essi inoltre quel fluido universale che, collegando tutti i mondi e rendendoli solidali, è uno straordinario veicolo della trasmissione del pensiero, come l'aria e per noi il veicolo della trasmissione del suono?

496 Lo Spirito che abbandona il suo protetto, non facendogli più del bene, può fargli del male?

«I buoni Spiriti non fanno mai del male, semmai lo lasciano fare a quelli che prendono il loro posto. E allora voi accusate la sorte delle disgrazie che vi accadono, mentre vostra è la colpa.»

497. Lo Spirito protettore può lasciare il suo protetto alla merce di uno Spirito che potrebbe volergli del male?

«Ci sono degli Spiriti malvagi che si riuniscono per neutralizzare l'azione dei buoni; ma, se il protetto lo vuole, restituirà al suo buono Spirito ogni forza. Può darsi pero che il buono Spirito trovi una buona volontà per aiutare altrove e, in attesa di ritornare presso il suo protetto, ne approfitta.»

498. Quando lo Spirito protettore lascia che il suo protetto possa fuorviare nella vita, si tratta di impotenza, da parte sua, a lottare contro degli Spiriti malevoli?

«Non è perché non può, bensì perché non vuole. Il suo protetto esce dalle prove più perfetto e più istruito. Lo assiste con dei consigli attraverso i buoni pensieri che gli suggerisce, ma che sfortunatamente non sempre vengono ascoltati. Sono la debolezza, l'indifferenza o l'orgoglio dell'uomo che danno forza ai cattivi Spiriti Il loro potere su di voi deriva solo dal fatto che voi non opponete loro alcuna resistenza.»

499. Lo Spirito protettore è costantemente con il suo protetto? Non esiste nessuna circostanza nella quale, pur senza abbandonarlo, lo perda di vista?

«Ci sono delle circostanze in cui la presenza dello Spirito protettore accanto al suo protetto non è necessaria.»

500. Arriva un momento in cui lo Spirito non ha più necessita dell'angelo custode?

«Sì. Quando e in grado di gestirsi da solo. Così come arriva un momento in cui l'allievo non ha più bisogno del maestro. Però questo sulla vostra Terra non succede.»

501. Perché fazione degli Spiriti sulla nostra esistenza è occulta? Perché, quando ci proteggono, non lo fanno in modo palese?

«Se voi contaste sul loro appoggio non agireste da voi stessi, e il vostro Spirito non progredirebbe. Perché possa avanzare, gli ci vuole dell'esperienza e sovente bisogna che l'acquisisca a proprie spese. Deve esercitare le sue forze, poiché senza do sarebbe come un bambino a cui non fosse mai concesso di camminare da solo. L'azione degli Spiriti che vi vogliono bene è sempre regolata in modo da lasciarvi il vostro libero arbitrio perché, se non avete delle responsabilità, non procedete nel cammino che deve condurvi a Dio. L'uomo, non vedendo il suo sostegno, si affida alle proprie forze. Comunque, la sua guida continua a vegliare su di lui e di tanto in tanto lo avverte di stare attento a un pericolo.»

502. Lo Spirito protettore che riuscisse a condurre il suo protetto sulla retta via trarrebbe per sé un qualche beneficio?

«È un merito di cui si tiene conto, sia riguardo al suo avanzamento sia riguardo alla sua felicita. Egli è felice quando vede il suo impegno coronato da successo, ne va fiero come un precettore va fiero dei successi del suo discepolo.»

502a. È responsabile se non ci riesce?

«No, poiché ha fatto tutto ciò che dipendeva da lui.»

503. Lo Spirito protettore, che vede il suo protetto seguire una cattiva strada malgrado i suoi avvertimenti, non prova della pena? E ciò non è causa per lui di turbamento alla sua felicità?

«Si rattrista per gli errori del suo protetto e se ne lamenta, ma questa afflizione non è l'angoscia della paternità terrena, perché sa che c’è rimedio al male e che ciò che non si fa oggi si farà domani.»

504. Possiamo sapere sempre il nome del nostro Spirito o angelo custode?

«Come pretendete di conoscere dei nomi che per voi non esistono? Credete forse che fra gli Spiriti ci siano solo quelli che voi conoscete?»

504a. Allora come possiamo invocarli se non li conosciamo?

«Dategli il nome che volete, quello di uno Spirito superiore per il quale avete della simpatia o della venerazione. Il vostro Spirito protettore verrà alla vostra chiamata, perché tutti i buoni Spiriti sono fratelli e si assistono fra di loro.»

505. Gli Spiriti protettori, che prendono dei nomi conosciuti, sono sempre realmente quelli delle persone che portavano questi nomi?

«No. Ma sono nomi di Spiriti a loro simpatici, e che sovente vengono per loro ordine. Avete proprio bisogno di un nome? Allora essi ne prendono uno che vi ispiri fiducia. D'altronde quando voi non potete compiere una missione di persona, inviate un altro voi stesso che agisca a nome vostro.»

506. Quando saremo nella vita spiritista, riconosceremo il nostro Spirito protettore?

«Sì, perché sovente lo conoscevate già prima di incarnarvi.»

507. Gli Spiriti protettori appartengono tutti alla classe degli Spiriti superiori? Se ne possono trovare di livello intermedio? Un padre, per esempio, può diventare lo Spirito protettore di suo figlio?

«Lo può. Ma la protezione presuppone non solo un certo grado di elevatezza, ma anche un potere e una virtù in più accordati da Dio. Un padre, che protegga suo figlio, può essere lui stesso assistito da uno Spirito più elevato.»

508. Gli Spiriti che hanno lasciato la Terra in buone condizioni possono sempre proteggere quelli che amano e che sono a loro sopravvissuti?

«Il loro potere è più o meno limitato. La posizione in cui si trovano non sempre lascia loro ogni libertà di agire.»

509. Gli uomini allo stato selvaggio, o in stato d'inferiorità morale, hanno anch’essi i loro Spiriti protettori? E, in tal caso, questi Spiriti sono di un ordine tanto elevato quanto quello degli uomini più avanzati?

«Ogni uomo ha uno Spirito che veglia su di lui, ma le missioni sono relative al loro obiettivo. Voi non assegnate a un bambino che debba imparare a leggere un professore di filosofia. Il progresso dello Spirito familiare segue quello dello Spirito protetto. Avendo voi uno Spirito superiore che veglia su di voi, potete a vostra volta diventare il protettore di uno Spirito inferiore, e i progressi che voi lo aiuterete a compiere, contribuiranno al vostro avanzamento. Dio non chiede allo Spirito più di quanto non comportino la sua natura e il grado di elevatezza al quale egli è pervenuto.»

510. Allorché il padre che vigila sul proprio figlio si reincarnerà continuerà a vegliare su di lui?

«È più difficile. Ma, in un momento di scioglimento dai legami, prega uno Spirito simpatico di assisterlo in questa missione. D'altra parte gli Spiriti accettano solo missioni che possono assolvere fino alla fine.

Lo Spirito incarnato, soprattutto nei mondi dove l'esistenza è ancora molto materiale, dipende troppo dal suo corpo per poter dedicarsi completamente a un altro Spirito, ossia assisterlo personalmente. Per questo, quelli che non sono abbastanza elevati vengono a loro volta assistiti da Spiriti superiori, in modo che, se uno si assenta per un motivo qualsiasi, viene sostituito da un altro.»

511. Oltre allo Spirito protettore, uno Spirito cattivo è attaccato a ogni individuo con lo scopo di spingerlo al male e fornirgli l'occasione di lottare fra il bene e il male?

«Attaccato non è il termine esatto. È pur vero che i cattivi Spiriti cercano di sviare dal buon cammino quando se ne presenta l'occasione. Ma quando uno di loro si lega a un individuo, lo fa di sua volontà perché spera di essere ascoltato. È allora che c’è la lotta fra il buono e il cattivo, e vince quello al quale l'uomo lascia prendere il predominio su di sé.»

512. Possiamo avere più Spiriti protettori?

«Ogni uomo ha sempre degli Spiriti simpatici, più o meno elevati, che gli sono affezionati e s'interessano a lui, ma ne ha anche di quelli che lo coadiuvano nel male.»

513. Gli Spiriti simpatici agiscono in virtù di una missione?

«Qualche volta possono avere una missione temporanea, ma per lo più sono sollecitati dall'affinità di pensiero e di sentimento tanto nel bene come nel male.»

513a. Sembrerebbe risultare da ciò che gli Spiriti simpatici possono essere buoni o cattivi.

«È così. L'uomo trova sempre degli Spiriti che simpatizzano con lui, qualunque sia il suo carattere.»

514. Gli Spiriti familiari sono gli stessi Spiriti simpatici o sono gli Spiriti protettori?

«Ci sono molte gradazioni nella protezione e nella simpatia. Date loro il nome che volete. Lo Spirito familiare è piuttosto l'amico di casa.»

Dalle spiegazioni precedenti e dalle osservazioni fatte sulla natura degli Spiriti che si legano all'uomo, si può dedurre quanto qui di seguito spieghiamo.

Lo Spirito protettore, angelo custode o buon genio, e quello che ha per missione di seguire l'uomo nel corso della sua vita e di aiutarlo a progredire. È sempre di natura superiore a quella del protetto.

Gli Spiriti familiari si legano a certe persone, con legami più o meno duraturi, con l'intento di essere loro utili, nei limiti delle proprie possibilità sovente assai limitate. Sono buoni, ma a volte poco avanzati e persino un po' leggeri. Si occupano volentieri dei particolari della vita intima e agiscono solo su ordine o con il permesso degli Spiriti protettori.

Gli Spiriti simpatici sono quelli che attraggono su di noi affetti particolari e una certa affinità di gusti e di sentimenti nel bene come nel male. La durata delle loro relazioni e quasi sempre subordinata alle circostanze.

Il cattivo genio è uno Spirito imperfetto o perverso che si lega all'uomo con lo scopo di sviarlo dal bene, ma agisce di sua propria volontà e non in nome di una missione. La sua ostinazione è in rapporto all'accesso più o meno facile che incontra. L'uomo è sempre libero di ascoltare la sua voce o di respingerla.


515. Che cosa si deve pensare di quelle persone che sembrano legarsi a certi individui per spingerli fatalmente a perdersi, oppure per guidarli sulla retta via?

«Certe persone in effetti esercitano sugli altri una specie di fascinazione che sembra irresistibile. Quando ciò accade riguardo al male, si tratta di Spiriti malvagi che si servono di altri Spiriti malvagi per meglio dominare. Dio può permettere questo per mettervi alla prova.»

516. Il nostro genio buono e quello cattivo potrebbero incarnarsi per accompagnarci nella vita in modo più diretto?

«A volte questo succede. Ma sovente incaricano di questa missione anche altri Spiriti incarnati, che sono loro simpatici.»

517. Ci sono degli Spiriti che si legano a un'intera famiglia per proteggerla?

«Certi Spiriti si legano ai membri di una stessa famiglia, che vivono insieme e che sono uniti da affetto. Ma non crediate che siano Spiriti protettori dell'orgoglio delle razze.»

518. Gli Spiriti, essendo attratti da singoli individui per simpatia, sono egualmente attratti dalle collettività per delle cause particolari?

«Gli Spiriti vanno di preferenza dove ci sono individui simili a loro. Là si trovano più a loro agio e sono più sicuri di essere ascoltati. L'uomo attira a sé gli Spiriti in ragione delle sue tendenze, sia ch'egli sia solo, sia che formi una collettività, quale una società, una città o un popolo. Ci sono pertanto delle società, delle città e dei popoli che sono assistiti da Spiriti più o meno elevati, secondo il carattere e le passioni che vi dominano. Gli Spiriti imperfetti si allontanano da coloro che li respingono. Ne risulta che il perfezionamento morale di ogni collettività, come quello degli individui, tende ad allontanare gli Spiriti cattivi e ad attirare i buoni, che stimolano e mantengono il sentimento del bene nelle masse, come altri possono insinuarvi le cattive passioni.»

519. I raggruppamenti di individui, come le società, le città e le nazioni, hanno i loro particolari Spiriti protettori?

«Sì, perché questi raggruppamenti sono delle individualità collettive che marciano con uno scopo comune e che pertanto necessitano di una guida superiore.»

520. Gli Spiriti protettori delle masse sono di una natura più elevata di quella degli Spiriti che si legano ai singoli individui?

«Tutto e relativo al grado di avanzamento delle masse, esattamente come per gli individui.»

521. Certi Spiriti possono favorire il progresso delle arti proteggendo coloro che se ne occupano?

«Esistono Spiriti che sono dei protettori speciali e assistono gli artisti che li invocano, quando pero li ritengano degni di ciò. Ma che volete che facciano con quelli che credono di essere ciò che non sono? Non possono certo far sì che i ciechi vedano né che i sordi odono.»

Gli Antichi ne avevano fatto delle Divinità speciali. Le Muse altro non erano che la personificazione allegorica degli Spiriti protettori delle scienze e delle arti, così come designavano con il nome di Lari o di Penati gli Spiriti protettori della famiglia. Anche attualmente le arti, le varie industrie, le citta, le contrade hanno i loro patroni protettori, che altro non sono che gli Spiriti superiori, ma sotto altri nomi.

Avendo ogni uomo i propri Spiriti simpatici, ne consegue che in tutte le collettività la maggior parte degli Spiriti simpatici e in rapporto con la maggior parte degli individui e che gli Spiriti estranei vi sono attirati dall'affinità dei gusti e delle idee. In una parola, certe collettività, così come gli individui, sono più o meno circondate, assistite e influenzate a seconda della natura delle idee della moltitudine.

Presso i popoli, le cause di attrazione degli Spiriti sono i costumi, le abitudini, il carattere dominante e soprattutto le leggi, perché il carattere di una nazione si riflette nelle sue leggi. Gli uomini, che si adoperano perché regni la giustizia, combattono l'influenza dei cattivi Spiriti. Ovunque, dove le leggi consacrano delle cose ingiuste, contrarie all'umanità, i buoni Spiriti sono in minoranza, e la massa dei cattivi Spiriti che vi affluisce mantiene la nazione sotto le proprie idee e paralizza le parziali buone influenze, perdutosi nella moltitudine, come una spiga in mezzo ai rovi. Studiando i costumi dei popoli, o di ogni collettività di uomini, e quindi agevole farsi un'idea della popolazione occulta che esercita la sua influenza sul loro pensiero e sulle loro azioni.


Presentimenti.

522. Il presentimento è sempre un avvertimento dello Spirito protettore?

«Il presentimento è il consiglio intimo e occulto di uno Spirito che vi vuole bene. Esso sta anche alla base dell'intuizione riguardo alla scelta che si f a. È la voce dell'istinto. Lo Spirito, prima di incarnarsi, ha conoscenza delle principali fasi della sua esistenza, ossia del genere di prove nelle quali dovrà impegnarsi. Quando le prove hanno un carattere rilevante, lo Spirito ne conserva una sorta d'impressione nel proprio intimo, e questa impressione, che è la voce dell'istinto, risvegliandosi quando il momento si avvicina, diventa presentimento.»

523. I presentimenti e la voce dell'istinto hanno sempre qualche cosa di vago. Che cosa dobbiamo fare nell'incertezza?

«Quando vi trovate nel vago, invocate il buono Spirito, o pregate il Maestro di tutti, Dio, affinché vi mandi uno dei Suoi messaggeri, cioè uno di noi

524. Gli avvertimenti dei nostri Spiriti protettori hanno come unico obiettivo la condotta morale oppure anche la condotta da tenere nelle cose della vita privata?

«Tutt'e due. Essi tentano di farvi vivere il meglio possibile, pero sovente voi siete sordi ai buoni consigli e siete infelici per colpa vostra.»

Gli Spiriti protettori ci aiutano con i loro consigli attraverso la voce della coscienza, che essi fanno parlare in noi. Ma, siccome non sempre vi attribuiamo la dovuta importanza, essi ce ne danno altri più diretti, servendosi delle persone che ci circondano. Esamini ognuno le varie circostanze felici o infelici della sua vita e vedrà che in molte occasioni ha ricevuto dei consigli di cui non sempre ha approfittato. Si renderà inoltre conto che molti dispiaceri gli sarebbero stati risparmiati se avesse ascoltato quei consigli.

Influenza degli Spiriti sugli avvenimenti della vita.

525. Gli S piriti esercitano un'influenza sugli avvenimenti della vita?

«Certamente, in quanto danno consigli.»

525a. In quale altro modo, oltre che attraverso i pensieri, essi esercitano questa influenza? Ossia hanno un'azione diretta sull'accadimento delle cose?

«Sì, ma non agiscono mai al di fuori delle leggi della natura.»

Noi immaginiamo, a torto, che l'azione degli Spiriti debba manifestarsi solo attraverso fenomeni eccezionali. Vorremmo che ci venissero in aiuto con dei miracoli e ce li raffiguriamo sempre muniti di una bacchetta magica. Non è assolutamente così. Ecco perché il loro intervento ci sembra occulto e ciò che si fa per mezzo del loro concorso ci sembra del tutto naturale. Così, per esempio, essi provocheranno l'incontro di due persone che sembreranno incontrarsi per caso; ispireranno a qualcuno il pensiero di passare per il tale luogo e richiameranno la sua attenzione sul tale punto, se ciò deve condurre al risultato che essi vogliono ottenere. In modo che l'uomo, credendo di seguire solo il proprio impulso, conserva sempre il suo libero arbitrio.

526. Avendo gli Spiriti dominio sulla materia, possono provocare determinati effetti per far sì che accada un determinato evento? Per esempio, un uomo deve morire. Egli sale su una scala, la scala si spezza e l'uomo s'ammazza. Sono stati gli Spiriti che hanno fatto rompere la scala, affinché si compisse il destino di quest'uomo?

«È pur vero che gli Spiriti hanno dominio sulla materia, ma per il compimento delle leggi della natura e non per derogarvi facendo nascere al momento opportuno un avvenimento inatteso e contrario a queste leggi. Nell'esempio citato, la scala si è spezzata perché era o tarlata o non abbastanza robusta da sopportare il peso dell'uomo. Se era nel destino di quest'uomo morire in tal modo, gli Spiriti gli avranno ispirato il pensiero di salire su quella scala, che si sarebbe rotta sotto il suo peso. La sua morte si sarebbe così verificata per un effetto naturale e senza la necessita di dover ricorrere a un miracolo.»

527. Prendiamo un altro esempio in cui lo stato naturale della materia non vi abbia nessuna parte. Un uomo deve morire a causa di un fulmine. Si rifugia sotto un albero, ii fulmine cade ed egli rimane ucciso. Possono gli Spiriti aver provocato ii fulmine e averlo diretto su di lui?

«È ancora la medesima cosa. Il fulmine si è schiantato su quell'albero e in quel momento, perché era nelle leggi della natura che andasse così. Esso non è stato diretto su quell'albero perché sotto c'era quell'uomo, ma a quell'uomo e stato ispirato il pensiero di rifugiarsi sotto un albero sul quale si sarebbe dovuto abbattere il fulmine. E l'albero ne sarebbe stato comunque colpito, sia che l'uomo si fosse o non si fosse trovato lì sotto.»

528. Un uomo malintenzionato spara su qualcuno un colpo di arma da fuoco che lo sfiora, ma non lo colpisce. Potrebbe essere stato uno Spirito benevolo a deviarlo?

«Se l'individuo non deve essere colpito, lo Spirito benevolo gli ispirerà il pensiero di schivarlo. Oppure potrà abbagliare il suo nemico in modo da offuscargli la vista. Perché il proiettile, una volta partito, segue la traiettoria che deve percorrere.»

529. E che pensare dei proiettili incantati di cui trattano certe favole e che raggiungono fatalmente l'obiettivo?

«Pura immaginazione. L'uomo ama il fantastico e non si accontenta delle meraviglie della natura.»

529a. Gli Spiriti che dirigono gli avvenimenti della vita possono essere ostacolati da Spiriti che vorrebbero il contrario?

«Ciò che Dio vuole deve essere. Se c’è ritardo o impedimento, è per Sua volontà.»

530. Gli Spiriti leggeri e beffardi possono suscitare quei piccoli inconvenienti che vanno a intralciare i nostri progetti e a scompigliare le nostre previsioni? In una parola, sono loro gli autori di ciò che comunemente chiamiamo le piccole miserie della vita umana?

«Essi si compiacciono di quei disagi che sono per voi delle prove con cui esercitare la vostra pazienza, ma smettono quando vedono che non ottengono risultati. Comunque non sarebbe né giusto né esatto addossare a loro tutte le contrarietà di cui voi stessi siete i primi artefici a causa della vostra sventatezza. Non dubitate: se le vostre stoviglie si rompono, ciò più che agli Spiriti e dovuto alla vostra mancanza di destrezza.»

530a. Gli Spiriti che provocano molestie agiscono in conseguenza di un'animosità personale oppure se la prendono con il primo che capita, senza un determinato motivo, unicamente per malignità?

«L'una e l'altra cosa. A volte si tratta di nemici che vi siete fatti durante questa o un'altra vita e che vi perseguitano. Altre volte non c’è alcun motivo.»

531. La malevolenza degli esseri che ci hanno fatto del male sulla Terra si estingue con la loro vita corporea?

«Sovente essi riconoscono il loro agire ingiusto e il male che hanno fatto. Ma sovente vi perseguitano ancora con la loro animosità — se Dio lo permette — per continuare a mettervi alla prova.»

531a. Si può porvi un termine? E in quale modo?

«Sì, potete pregare per loro, poiché rendendo voi bene per male, essi finiscono per comprendere i loro torti. Del resto, se riuscite a mettervi al di sopra delle loro macchinazioni, essi smettono vedendo che non ci guadagnano niente.»

L'esperienza prova che certi Spiriti persistono nelle loro vendette da un'esistenza all'altra. È così che si espiano, prima o poi, i torti fatti a qualcuno.

532. Gli Spiriti hanno il potere di allontanare i mali che incombono su certe persone e di inviare su di loro la prosperità?

«Non completamente, perché ci sono dei mali che sono nei disegni della Provvidenza. Ma essi alleviano i vostri dolori dandovi la pazienza e la rassegnazione.

Sappiate pure che sovente dipende da voi allontanare questi mali o, perlomeno, attenuarli. Dio vi ha dato l'intelligenza perché voi ve ne possiate servire ed e soprattutto in ciò che gli Spiriti vi vengono in aiuto suggerendovi pensieri propizi, ma essi assistono solo quelli che sanno aiutarsi da sé stessi. Questo e il senso delle parole: "Cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto".

Sappiate inoltre che quello che vi sembra un male non sempre e un male. Sovente ne può derivare un bene più grande del male. È questo ciò che voi non comprendete, perché pensate solo al presente o a voi stessi.»

533. Gli Spiriti possono far ottenere i doni della fortuna, se li si sollecita per questo scopo?

«Qualche volta come prova, ma perlopiù essi si rifiutano, così come non si cede a un bambino che faccia richieste sconsiderate.»

533a. Sono i buoni o i cattivi Spiriti che accordano questi favori?

«Gli uni e gli altri: dipende dall'intenzione. Ma più spesso sono quegli Spiriti che vogliono trascinarvi verso il male e che, a questo scopo, trovano un facile mezzo nelle soddisfazioni che la buona sorte procura»

534. Quando degli ostacoli sembrano fatalmente sopraggiungere per opporsi ai nostri progetti, potrebbe trattarsi dell'influenza di qualche Spirito?

«A volte sono gli Spiriti, altre volte, e sono le più numerose, accade che siate voi a sbagliare. La posizione e il carattere influiscono molto. Se vi ostinate su una strada che non è la vostra, gli Spiriti non c'entrano per niente. Siete voi stessi il vostro genio malefico.»

535. Quando ci succede qualcosa di felice, dobbiamo forse ringraziare il nostro Spirito protettore?

«Ringraziate prima di tutto Dio, senza il cui permesso non si fa niente, e poi i buoni Spiriti che sono stati i Suoi agenti.»

535a. Che cosa succederebbe se trascurassimo di ringraziar Lo?

«Quel che succede agli ingrati.»

535b. Ciononostante, ci sono persone che non pregano ne ringraziano e a cui va tutto bene.

«Sì, ma bisogna vedere alla fine. Pagheranno ben cara questa felicita passeggera che non hanno meritata, perché più avranno ricevuto, più avranno da rendere.»

Azione degli Spiriti sui fenomeni della Natura.

536. I grandi fenomeni della Natura, quelli considerati come una perturbazione degli elementi, sono dovuti a cause fortuite oppure hanno tutti uno scopo provvidenziale?

«Tutto ha una ragion d'essere, e niente succede senza il permesso di Dio.»

536a. Questi fenomeni hanno sempre l'uomo come obiettivo?

«Qualche volta essi hanno una precisa ragion d'essere verso l'uomo, ma sovente non hanno altro obiettivo che quello di ristabilire l'equilibrio e l'armonia delle forze fisiche della Natura.»

536b. Comprendiamo perfettamente che la volontà di Dio sia la causa prima in questa come in tutte le cose. Ma, poiché sappiamo che gli Spiriti hanno un potere sulla materia e che sono gli agenti della volontà di Dio, vorremmo sapere se alcuni di essi non esercitino un'influenza sugli elementi per agitarli, calmarli od orientarli.

«Ma questo e evidente, e non potrebbe essere diversamente. Dio non si interessa a un'azione diretta sulla materia dal momento che ha i Suoi agenti devoti a tutti i livelli della scala dei mondi.»

537. La mitologia degli Antichi è completamente fondata sulle idee spiritiste, con la differenza che essi consideravano gli Spiriti delle divinità. Pertanto ci hanno rappresentato questi dei, o questi Spiriti, con delle attribuzioni speciali. Così alcuni erano incaricati dei venti, altri dei fulmini, altri ancora di presiedere alla vegetazione ecc. Questa credenza è forse priva di fondamento?

«Essa è così poco destituita da fondamento, che è ancora molto al di sotto della verità.»

537a. Pertanto, per la stessa ragione, ci potrebbero essere degli Spiriti che abitano all'interno della Terra e che presiedono ai fenomeni geologici?

«Questi Spiriti non abitano realmente la Terra, ma presiedono e dirigono secondo le loro attribuzioni. Un giorno avrete la spiegazione di tutti questi fenomeni e li comprenderete meglio.»

538. Gli Spiriti che presiedono ai fenomeni della natura formano una categoria particolare nel mondo spiritista? Sono degli esseri a parte o degli Spiriti che sono stati incarnati come noi?

«Sono Spiriti che sono stati incarnati o che lo saranno.»

538a. Questi Spiriti appartengono agli ordini superiori o inferiori della gerarchia spiritista?

«A seconda che il loro ruolo sia più o meno intelligente o materiale. Gli uni comandano, gli altri eseguono. Quelli che eseguono le cose materiali sono sempre di un ordine inferiore, presso gli Spiriti così come presso gli uomini.»

539. Nel generare certi fenomeni, le tempeste per esempio, è un solo Spirito che agisce o si riuniscono in molti?

«In masse innumerevoli.»

540. Gli Spiriti che esercitano un'azione sui fenomeni della natura agiscono con conoscenza di causa, in virtù del loro libero arbitrio, o per un impulso istintivo e irrazionale?

«Alcuni sì, altri no. Facciamo un esempio: immaginiamo quella miriade di animaletti che poco per volta fanno emergere dal mare isole e arcipelaghi. Credete voi che non ci sia in ciò uno scopo provvidenziale e che questa trasformazione della superficie del globo non sia necessaria per l'armonia generale? Non sono che animaletti del grado più basso a compiere queste cose per provvedere alle loro necessita, senza avere coscienza di essere gli strumenti di Dio. Ebbene! Allo stesso modo gli Spiriti più arretrati sono utili all'insieme. Mentre sperimentano la vita, e prima di avere la piena coscienza dei loro atti e del loro libero arbitrio, agiscono su certi fenomeni di cui a loro insaputa sono gli agenti. Dapprima eseguono. Più tardi, quando la loro intelligenza sarà più evoluta, comanderanno e dirigeranno le cose del mondo materiale. Più tardi ancora potranno dirigere le cose del mondo morale. È così che tutto serve, che tutto si concatena nella natura, dall'atomo primitivo all'arcangelo, che ha cominciato anche lui dall'atomo. Mirabile legge d'armonia di cui il vostro Spirito limitato non può ancora percepire l'insieme.»

Gli Spiriti nelle battaglie.

541. Nelle battaglie, ci sono degli Spiriti che sostengono ciascuna delle parti?

«Sì. E ne stimolano il coraggio.»

Così, una volta, gli Antichi ci rappresentavano gli dei che prendevano parte per il tale o talaltro popolo. Questi dei, altro non erano che degli Spiriti presentati sotto figure allegoriche.

542. In una guerra, la giustizia si trova sempre da una parte. Come si spiega che degli Spiriti si schierino dalla parte di chi ha torto?

«Sapete bene che ci sono degli Spiriti che cercano solo la discordia e la distruzione. Per loro la guerra e la guerra. La giustezza della causa li riguarda poco.»

543. Certi Spiriti possono influenzare il generale nel progetto dei suoi piani strategici?

«Senza alcun dubbio. Gli Spiriti possono avere influenza in questo come su tutti gli altri progetti.»

544. Degli Spiriti malvagi potrebbero suggerire a un generale delle strategie errate con lo scopo ch'egli venga sconfitto?

«Sì. Ma lui non ha forse il suo libero arbitrio? Se la sua capacita di giudizio non gli permette di distinguere un'idea giusta da un'idea errata, egli ne subisce le conseguenze e farebbe meglio a obbedire piuttosto che a comandare.»

545. Il generale può, a volte, essere guidato da una sorta di seconda vista, una vista intuitiva che gli mostri in anticipo l'esito delle sue strategie?

«Sovente e così per l'uomo di genio. È ciò che si chiama ispirazione e fa sì che l'individuo agisca con una specie di certezza. Questa ispirazione gli viene dagli Spiriti, che lo guidano e mettono a profitto le facoltà di cui egli e dotato.»

546. Nel furore della battaglia, che cosa succede agli Spiriti di coloro che soccombono? Continuano a interessarsi alla battaglia dopo la morte?

«Alcuni continuano a interessarsene, altri se ne allontanano.»

Nei combattimenti succede ciò che sempre succede in tutti i casi di morte violenta: in un primo momento lo Spirito e sorpreso e come stordito e non crede di essere morto. Gli sembra di prendere ancora parte all'azione. Solo a poco a poco gli appare la realtà.

547. Gli Spiriti che da vivi si combattono come avversari, una volta morti si riconoscono ancora come nemici e continuano ad accanirsi gli uni contro gli altri?

«Lo Spirito, in quei momenti, non ha mai sangue freddo. In un primo momento può ancora odiare il suo nemico e persino perseguitarlo, ma quando le idee gli si chiariscono, comprende che la sua animosità non ha più scopo. Ciononostante può ancora conservarne delle tracce più o meno marcate, secondo il suo carattere.»

547a. Continua a percepire il fragore della battaglia?

«Sì, perfettamente.»

548. Lo Spirito che assiste a sangue freddo a una battaglia, come spettatore, è testimone della separazione dell'anima dal corpo? E come gli si presenta questo fenomeno?

«Sono poche le morti completamente istantanee. Per la maggior parte del tempo lo Spirito, il cui corpo viene colpito mortalmente, sul momento non ne ha coscienza. Quando comincia a riconoscersi, è allora che si può distinguere lo Spirito che si mette a fianco del cadavere. Ciò appare così naturale che la vista del corpo morto non causa nessun effetto sgradevole. Essendo tutta la vita trasferita nello Spirito, solo quest'ultimo attira l'attenzione. È con lui che si conversa, e a lui che ci si rivolge.»

Dei patti.

549. Ce qualcosa di vero nei patti con í cattivi Spiriti?

«No. Non ci sono dei patti, ma una cattiva natura che simpatizza con i cattivi Spiriti. Per esempio: se si vuole tormentare il proprio vicino, e non si sa in che modo prendersela con lui, allora ci si appella a degli Spiriti inferiori che, come gli uomini cattivi, vogliono solo il male e, per aiutarci, esigono che li si assecondi nei loro cattivi propositi. Ma da ciò non consegue che quel tale vicino non possa sbarazzarsi di loro con una macchinazione contraria e di sua volontà. Chi vuole commettere una cattiva azione chiama in aiuto proprio degli Spiriti cattivi. Egli è perciò obbligato a servirli come essi fanno per lui, perché anch'essi hanno bisogno di lui per attuare il male che vogliono commettere. Solo in ciò consiste il patto.»

La dipendenza dagli Spiriti inferiori, in cui qualche volta si trova l'uomo, proviene dal suo abbandonarsi ai cattivi pensieri che quelli gli suggeriscono, e non da un qualsiasi patto fra loro e lui. Il patto, nel senso comune attribuito a questo termine, è una allegoria, che rappresenta una natura malvagia che simpatizza per gli Spiriti maligni.

550. Qual è il senso delle leggende fantastiche secondo le quali degli individui avrebbero venduto la loro anima a Satana per ottenerne determinati favori?

«Tutte le favole racchiudono un insegnamento e un concetto morale. Il vostro torto è di prenderle alla lettera. Questa e una allegoria che si può spiegare così: chi chiama in suo aiuto gli Spiriti per ottenerne i doni della fortuna, od ogni altro favore, si ribella alla Provvidenza, rinuncia alla missione che ha ricevuto e alle prove che deve subire su questa Terra e ne subirà le conseguenze nella vita futura. Ciò non vuol dire che la sua anima sia per sempre votata alla sofferenza. Ma poiché, invece di staccarsi dalla materia, egli vi affonda sempre più, ciò che avrà avuto in termini di felicita sulla Terra non l'avrà nel mondo degli Spiriti finché non l'avrà riscattato con nuove prove, forse più. grandi e penose. A causa della sua passione per le soddisfazioni materiali, egli si pone alle dipendenze degli Spiriti impuri. Si stabilisce così tra costoro e lui un tacito patto che lo conduce alla perdizione, ma che gli è sempre facile rompere con l'assistenza dei buoni Spiriti, se ne ha la ferma volontà.»

Potere occulto. Talismani. Fattucchieri.

551. Un uomo cattivo può, con l'aiuto di uno Spirito cattivo, che sia a lui devoto, fare del male al suo prossimo?

«No. Dio non lo permetterebbe.»

552. Che pensare della credenza secondo la quale certe persone avrebbero il potere di gettare il malocchio?

«Certe persone hanno un potere magnetico molto forte di cui possono fare un cattivo uso se il loro Spirito è cattivo e, in questo caso, possono essere assecondati da altri Spiriti cattivi. Ma non si creda a questo preteso potere magico che è solo nell'immaginazione di individui superstiziosi e che ignorano le vere leggi della natura. I fatti che si raccontano sono fatti naturali male osservati e soprattutto male intesi.»

553. Quale può essere l'effetto delle formule e delle pratiche con il cui aiuto certe persone pretendono di disporre della volontà degli Spiriti?

«L'effetto e quello di renderli ridicoli, se sono in buona fede. In caso contrario, si tratta di imbroglioni che meritano un castigo. Tutte le formule sono pura ciarlataneria. Non esiste alcuna parola sacramentale né alcun segno cabalistico né alcun talismano che abbia un qualsiasi potere sugli Spiriti, perché questi sono attirati solo dal pensiero e non dalle cose materiali.»

553a. Ma certi Spiriti non hanno a volte dettato essi stessi delle formule cabalistiche?

«Sì. Ci sono degli Spiriti che vi indicano dei segni, delle parole bizzarre o vi prescrivono delle azioni per mezzo delle quali voi fate quelle che vengono chiamate congiure. Ma state pur certi che questi sono Spiriti che si beffano di voi e abusano della vostra credulità.»

554. Chi, a torto o a ragione, abbia fiducia nella cosiddetta virtù di un talismano, non può, in nome di questa medesima virtù, attirare uno Spirito? Perché allora sarebbe il pensiero ad agire, e il talismano altro non sarebbe che un segno che aiuta a dirigere il pensiero?

«È vero. Ma la natura dello Spirito attratto dipende dalla purezza dell'intenzione e da un elevato grado dei sentimenti. Ora, e raro che colui che è così semplice da credere alla virtù di un talismano non abbia uno scopo più materiale che morale. In tutti i casi, ciò dimostra una ristrettezza e una debolezza di idee che offrono una buona occasione agli Spiriti imperfetti e beffardi.»

555. Quale senso si deve attribuire alla qualifica di fattucchiere?

«Quelli che voi chiamate fattucchieri sono persone che, allorché in buona fede, sono dotate di certe facoltà quali il potere magnetico o la seconda vista. Pertanto, siccome fanno delle cose che non comprendete, li credete dotati di un potere soprannaturale. I vostri sapienti non sono forse passati spesso per dei fattucchieri agli occhi degli ignoranti?»

Lo Spiritismo e il magnetismo ci danno la chiave di moltissimi fenomeni su cui l'ignoranza ha intessuto un'infinita di favole nelle quali i fatti vengono esagerati dall'immaginazione. La conoscenza conclamata di queste due scienze — che, per così dire, ne formano una sola —, mostrando la realtà delle cose e la loro vera causa, e il migliore antidoto contro le idee superstiziose. Infatti essa dimostra ciò che è possibile e ciò che non è possibile, ciò che è nelle leggi della natura e ciò che è solo una ridicola credenza.

556. Certe persone hanno veramente il dono di guarire attraverso la semplice facoltà tattile?

«Il potere magnetico può arrivare fino a questo, quando è sostenuto dalla purezza dei sentimenti e da un ardente desiderio di fare il bene, perché solo allora i buoni Spiriti vengono in aiuto. Ma si deve diffidare del modo in cui le cose vengono raccontate da persone troppo credule o troppo entusiaste, sempre propense a vedere del meraviglioso nelle cose più semplici e naturali. Si deve anche diffidare dei racconti interessati da parte di persone che sfruttano la credulità a proprio profitto.»

Benedizioni e maledizioni.

557. La benedizione e la maledizione possono attirare il bene o il male su coloro che ne sono l'oggetto?

«Dio assolutamente non ascolta una maledizione ingiusta, e davanti ai Suoi occhi è colpevole chi la pronuncia. Poiché abbiamo i due geni opposti, il bene e il male, può esserci un'influenza momentanea, anche sulla materia. Ma questa influenza avviene, sempre e solo, per volontà di Dio e come ulteriore prova per colui che n e è l'oggetto. D'altra parte, il più delle volte si maledice il cattivo e si benedice il buono. La benedizione e la maledizione non possono mai distogliere la Provvidenza dalla via della giustizia, che non colpisce il maledetto se non quando e malvagio, mentre la sua protezione raggiunge solo chi la merita.»