431. Qual è l'origine delle idee innate del sonnambulo e come può
parlare con esattezza di cose che ignora da sveglio e che sono anche al
di sopra delle sue capacità intellettive?
«Succede che il
sonnambulo possegga più cognizioni di quante si supponga. Solo che in
lui sonnecchiano, poiché il suo involucro e troppo imperfetto perché
egli se ne possa ricordare. Ma in definitiva chi e il sonnambulo? Come
noi, uno Spirito che è incarnato nella materia per compiere la sua
missione, e lo stato nel quale entra lo risveglia da questa letargia.
Noi vi abbiamo detto molto spesso che riviviamo parecchie volte. È
dunque questo cambiamento che gli fa perdere materialmente ciò che ha
potuto imparare in un'esistenza precedente. Egli, entrando nello stato
che voi chiamate crisi, ricorda, ma non sempre completamente. Sa, ma non
potrebbe dire da dove provenga la sua conoscenza, né come l'abbia
acquisita. Passata la crisi, tutti i ricordi si cancellano, ed egli
rientra nell'oscurità.»
L'esperienza dimostra che il sonnambulo
riceve anche delle comunicazioni da altri Spiriti che gli trasmettono
ciò che deve dire e suppliscono alle sue carenze. Questo si evidenzia
soprattutto nelle prescrizioni mediche: lo Spirito del sonnambulo vede
il male, un altro gli indica il rimedio. Questa doppia azione e a volte
evidente e si rivela inoltre attraverso queste espressioni molto
frequenti: "uno mi dice di dire", oppure "uno mi proibisce
di dire la tale cosa". In quest'ultimo caso e sempre pericoloso
insistere per ottenere una rivelazione che è stata rifiutata, perché si
dà adito agli Spiriti leggeri di parlare, ed essi parlano senza scrupolo
e senza darsi pena della verità.