988. Ci sono persone la cui vita scorre in una calma perfetta. Non
avendo necessita di fare niente per sé stessi, sono esenti da
preoccupazioni. Questa esistenza felice è la prova che non hanno nulla
da espiare da un'esistenza precedente?
«Ne conoscete molti? Se
lo credete, vi sbagliate. Sovente la calma è solo apparente. Essi
possono aver scelto questa esistenza, ma quando la lasciano si rendono
conto che non è servita affatto al loro progresso. E così — come i pigri
— rimpiangono il tempo perduto. Sappiate che lo Spirito può acquisire
delle cognizioni ed elevarsi, solo con l'attività. Se si lascia andare
all'indifferenza, non avanza. Egli e come chi avesse necessita (secondo i
vostri costumi) di lavorare e se ne andasse a spasso o a riposare e ciò
con il fermo proposito di non fare niente. Sappiate
anche che ognuno dovrà render conto dell'inutilità volontaria della sua
esistenza. Questa inutilità è sempre fatale alla felicità futura.
L'entità della felicita futura e in ragione dell'entità del bene che
ciascuno ha fatto. Quella dell'infelicità è in ragione del male fatto e
di quanti ciascuno ha reso infelici.»