Il Libro degli Spiriti

Allan Kardec

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28. Poiché lo spirito è lui stesso un qualcosa, non sarebbe più esatto, e minor causa di confusione, designare questi due elementi generali con i termini materia inerte e materia intelligente?

«A noi le parole importano poco. Spetta a voi elaborare il vostro linguaggio in modo da intendervi. Le vostre dispute dipendono quasi sempre dal fatto che fra di voi non vi intendete sulle parole, perché la vostra lingua e incompleta per le cose non percepite dai vostri sensi.»

Un fatto evidente domina tutte le ipotesi: noi vediamo una materia che non è intelligente; noi vediamo un principio intelligente indipendente dalla materia. L'origine e la connessione di queste due cose ci sono sconosciute. Che abbiano o no una fonte comune e dei necessari punti di contatto, che l'intelligenza abbia una sua propria esistenza, o che sia una proprietà, un effetto, ch'essa sia anche, secondo l'opinione di qualcuno, un'emanazione della Divinità, tutto ciò noi Io ignoriamo. Esse ci appaiono distinte, ed è per questo che noi le concepiamo come formanti due principi costitutivi dell'universo. Noi vediamo al di sopra di tutto ciò un'intelligenza che domina tutte le altre, che tutte le altre governa e che si distingue per degli attributi essenziali: è questa intelligenza suprema che noi chiamiamo Dio.