582. Si può considerare la paternità come una missione?
«È,
senza tema di smentita, una missione. Allo stesso tempo e un dovere
molto grande che impegna, più di quanto l'uomo pensi, la sua
responsabilità per il futuro. Dio ha messo il bambino sotto la tutela
dei suoi genitori perché lo guidino sulla via del bene e ne ha
facilitato il compito dando al bambino un organismo fragile e delicato
che lo rende sensibile a tutte le influenze. Ma ci sono genitori più
preoccupati a raddrizzare gli alberi del loro giardino e a far sì che
producano molti buoni frutti che a raddrizzare il carattere del loro
bambino. Se questi fallisce per colpa loro, ne subiranno le conseguenze.
I patimenti del bambino, nella vita futura, ricadranno su di loro per
non aver fatto ciò che dipendeva da loro, per il suo avanzamento sulla
via del bene.»